Il ciclo virtuoso è finito. Il bilancio, lo scorso anno, si è chiuso col segno negativo. Niente drammi, sia chiaro. Le cifre non sono impietose con De Laurentiis e il suo Napoli, di cui ne resta comprovata la solidità finanziaria. Un fattore non di poco conto, infatti, se si guarda alle situazioni, a volte disastrate, delle altre grandi del calcio italiano. Partendo dal Napoli, appunto, per la prima volta dopo otto anni, si è chiusa una stagione in passivo. A 13,5 milioni di euro ammonta il deficit per il 2014/15, dopo aver totalizzato un utile di 72 milioni nel periodo precedente preso in considerazione.

Come si legge sul “Roma”, un negativo, questo, che trova la sua natura nelle plusvalenze solite che non si sono riproposte. Nessuna cessione eclatante, nessuna partecipazione in Champions League: milioni importanti, che nelle casse del Napoli non sono entrati. Dunque, un crollo verticale: dai 69,4 milioni del 2013/14 agli 11,4 della passata stagione. Chiaramente, De Laurentiis aveva già previsto un tale stato di cose, e per questo si è mosso per attutire quanto più possibile il danno. Il presidente è partito dai vertici, riducendo gli emolumenti del consiglio d’amministrazione, in cui vi è una forte presenza proprio di altri membri della famiglia De Laurentiis, da 5,5 milioni a uno.