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    Milanmania: Biglia giocatore triste e vuoto, serve uno come Montolivo

    Milanmania: Biglia giocatore triste e vuoto, serve uno come Montolivo

    • Carlo Pellegatti
    Ineluttabile, implacabile, insopportabile. Non è nemmeno finito il mese di agosto, ma intanto il Milan è già a meno sei dalla Juventus. E’ vero, i Ragazzi hanno disputato una partita in meno. La classifica, impietosa, però ufficializza il brutale distacco. Amara, amarissima la sconfitta di Napoli, dopo un 2-0 per i rossoneri, che avevano illuso sulla possibilità del risultato clamoroso. Purtroppo la mossa di Ancelotti, quella di alzare la squadra, non ha trovato il Milan preparato a cambiare il suo gioco, bello, organizzato, manovrato, ma che improvvisamente non più trovato riferimenti. Gattuso tiene molto a questa filosofia, ma, in quel momento caldo del match, la squadra doveva riporre il bel fioretto e impugnare la sciabola, lanciando lungo verso le punte, saltando così il pressing azzurro. Il Milan non ha saputo invece costruire più nulla per lunghi quaranta minuti della ripresa, dove sono scomparsi, a poco a poco, anche protagonisti del bel primo tempo. Bonaventura, il migliore, ha toccato solo qualche pallone, come lo stesso Suso, con il pur ben disposto Higuain, isolatissimo in avanti. 

    Il punto più dolente però riguarda la regia di centrocampo. Sembra un paradosso, ma mi sembra inconfutabile. Biglia oggi è un giocatore…triste, vuoto, debole nei contrasti e timido nello scontro, senza un lampo, senza un sorriso. Appare sfiduciato, probabilmente ancora sotto choc dopo le clamorose panchine di Russia. Il suo sostituto Bakayoko ha deluso da centrale, ben confermando la scelta di Gattuso che non lo ha schierato fra gli undici titolari. Sincera quanto pesante l’affermazione del tecnico milanista, che ha parlato di “postura sbagliata” del giocatore africano, che, in  quei pochi minuti giocati, non è sembrato avere il passo né il senso geometrico  del regista. 

    Il mio giudizio può essere affrettato, ma questa l’impressione dopo la partita del San Paolo. Se non migliora rapidamente la condizione psicofisica dell’argentino o se il Molosso ivoriano non entra presto negli schemi di Gattuso, senza Locatelli ceduto, può, anzi deve, tornare di moda il troppo spesso vituperato Montolivo, che comunque, anche nei suoi peggiori momenti di forma, non ha mai lasciato fredda la zona nevralgica del campo come appare ora. Mi auguro dunque che Gattuso possa trovare subito gli eventuali rimedi, cercando poi di affrontare questo momento già antipatico con la necessaria tranquillità. Mi dicono che la Rete mostri già qualche segno di nervosismo nei suoi confronti. Se cominciano già a partire le frecce, come se fossimo sulla spiaggia di Troia, il lavoro dell’allenatore calabrese si complicherebbe ulteriormente. Lo scudo più efficace sarebbe una vittoria sulla Roma, ma  meglio ancora  lasciare i dardi nelle faretre e suonare le trombe del tifo, venerdì sera, a San Siro!!  

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