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Biglia si gioca il Milan: dall'idea rinnovo alla ricerca di un vice
Lo ha ammesso pure lui, consapevole di dover fare di più per meritarsi un investimento da oltre 20 milioni di euro a un anno dalla scadenza dal contratto con la Lazio. Lucas Biglia ha manifestato nei giorni scorsi tutta la sua determinazione di prendersi definitivamente il Milan, di diventare anche con i fatti un giocatore realmente imprescindibile per Gattuso e non solo per mancanza di alternative nel suo ruolo. Nell'ultima partita di campionato prima della sosta, contro la Roma l'argentino ha dimostrato di poter essere davvero quel giocatore in grado di alternare una regia lucida a una fase di interdizione necessaria per equilibrare la tanta qualità presente nel reparto offensivo.
SENZA ALTERNATIVE - Nel bene o nel male, di questo Milan Biglia è l'ago della bilancia; non fu un caso che, a Napoli, la uscita dal campo provocò un pericoloso arretramento del baricentro che portò alla rimonta della squadra di Ancelotti, con successiva ammissione di colpa di Gattuso, che al suo posto mandò in campo un impreparato Bakayoko. Un primo campanello d'allarme sull'assenza, ad oggi, di un vero e proprio piano B in assenza di Biglia, perchè è chiaro ed evidente che non mancheranno le occasioni nelle quali il Principito dovrà rifiatare. Così importante nell'economia del gioco da essere in trattativa per un possibile prolungamento del contratto in scadenza nel 2020, con l'obiettivo di spalmare l'ingaggio e alleggerire il monte stipendi complessivo del Milan.
CACCIA AL VICE - In attesa dell'esperimento del doppio incontrista, con l'ex Chelsea al fianco di Kessie e un sistema di gioco differente (4-2-3-1), il Diavolo guarda già al mercato di gennaio per individuare un alter ego del suo regista. L'idea di Leonardo e Maldini è afficancargli un calciatore più giovane, di maggiore prospettiva, con meno pretese di titolarità e la disponibilità di crescere vicino a un compagno di squadra più esperto. I profili attenzionati sono diversi, quelli seguiti con maggiore attenzione sono il connazionale Leandro Paredes dello Zenit San Pietroburgo, che ha espresso il suo gradimento per il rossonero ma costa non meno di 35 milioni di euro, e l'enfant prodige del Brescia Sandro Tonali, giocatore già ambito da tutte le big del calcio italiano e che anche la dirigenza rossonera sta facendo ripetutamente osservare e del quale presto parlerà col presidente Cellino, tutt'altro che disposto a fare sconti.
SENZA ALTERNATIVE - Nel bene o nel male, di questo Milan Biglia è l'ago della bilancia; non fu un caso che, a Napoli, la uscita dal campo provocò un pericoloso arretramento del baricentro che portò alla rimonta della squadra di Ancelotti, con successiva ammissione di colpa di Gattuso, che al suo posto mandò in campo un impreparato Bakayoko. Un primo campanello d'allarme sull'assenza, ad oggi, di un vero e proprio piano B in assenza di Biglia, perchè è chiaro ed evidente che non mancheranno le occasioni nelle quali il Principito dovrà rifiatare. Così importante nell'economia del gioco da essere in trattativa per un possibile prolungamento del contratto in scadenza nel 2020, con l'obiettivo di spalmare l'ingaggio e alleggerire il monte stipendi complessivo del Milan.
CACCIA AL VICE - In attesa dell'esperimento del doppio incontrista, con l'ex Chelsea al fianco di Kessie e un sistema di gioco differente (4-2-3-1), il Diavolo guarda già al mercato di gennaio per individuare un alter ego del suo regista. L'idea di Leonardo e Maldini è afficancargli un calciatore più giovane, di maggiore prospettiva, con meno pretese di titolarità e la disponibilità di crescere vicino a un compagno di squadra più esperto. I profili attenzionati sono diversi, quelli seguiti con maggiore attenzione sono il connazionale Leandro Paredes dello Zenit San Pietroburgo, che ha espresso il suo gradimento per il rossonero ma costa non meno di 35 milioni di euro, e l'enfant prodige del Brescia Sandro Tonali, giocatore già ambito da tutte le big del calcio italiano e che anche la dirigenza rossonera sta facendo ripetutamente osservare e del quale presto parlerà col presidente Cellino, tutt'altro che disposto a fare sconti.