Bianchi-Ventura: Torino, la frattura è insanabile
Il destino di Rolando Bianchi appare ormai certo: il capitano granata il prossimo anno giocherà altrove, a meno che il Toro non voglia sostituire il proprio allenatore. Questo sarebbe clamoroso e non si può escludere, ma è certamente più improbabile. Tuttavia prima di arrivare a giugno ci sono ancora sette partite da giocare e due mesi di campionato da vivere. Ma con quale spirito si affronta la preparazione alla partita in casa Toro con il caso-Bianchi che incombe quotidianamente?
Le parole del bomber bergamasco al termine della sfida col Bologna erano avvelenate: c'è chi ha condiviso, tra i tifosi, questo piccolo sfogo e chi invece avrebbe preferito un messaggio maggiormente conciliante da parte della punta. Fatto sta che il problema c'è e non si chiama né Bianchi né Ventura, ma è la convivenza tra queste due parti. Il tecnico aveva dubbi sull'attaccante granata fin dall’inizio, poiché dal punto di vista tattico non si trattava della miglior soluzione possibile per lui (o meglio, per entrambi). Bianchi dal canto suo ha sempre faticato a sentire la fiducia del tecnico, anche perché di fatto non l'ha mai avuta per davvero.
Ecco allora che il mix esplosivo ha avuto quasi due stagioni sportive per essere mescolato e rimescolato, finché piano piano sta giungendo al punto di rottura e si avvicina sempre più all'esplosione. Ventura e Bianchi hanno anche parlato tra di loro, ma le loro idee non collimano e nemmeno caratterialmente la questione sembra poter avere un punto di incontro: tecnico e punta non si trovano, non si amano, ma devono andare avanti insieme - nello stesso spogliatoio - per altri due mesi. Se il bene del Toro supererà le questioni personali e individuali, allora forse i tifosi granata potranno godersi un finale di stagione con qualche soddisfazione ancora: di certo, tuttavia, il conseguente addio di Bianchi non sarà sicuramente silenzioso.