La notte di venerdì sembra avere portato consiglio ad Alberto Cavasin. Il dubbio l’aveva palesato il tecnico stesso nella conferenza stampa dall’altro ieri: contro il Chievo, Pozzi subito o nella ripresa? La risposta l’ha data ieri mattina sul campo di Bussolengo, alle porte di Verona, dove la Sampdoria ha sostenuto la seduta di rifinitura. Dopo gli esercizi di riscaldamento, l’allenatore ha distribuito le pettorine color arancio, quelle che fanno la differenza. Chi ce l’ha, parte titolare. E Cavasin l’ha passata a Biabiany, che quindi giocherà dal primo minuto. Non succedeva dalla gara contro il Cesena a Marassi. E non era mai successo con il nuovo allenatore. Per il resto, tutto confermato. Difesa a tre con il rientro di Lucchini, centrocampo a cinque con il rientro di Palombo che logicamente non può essere ancora al massimo. In panchina Pozzi: «Negli ultimi due giorni mi sono allenato in gruppo – ha spiegato l’attaccante - non ho avuto problemi, sto bene. Sono pronto a dare il massimo che posso per conquistare la salvezza. Ho otto partite di tempo per dare il mio contributo».

La rifinitura si è svolta sotto lo sguardo serio e vigile di Salvatore Asmini. Sguardo perfettamente corrispondente al momento della Samp. Nella partitella finale a campo ridotto, in evidenza Maccarone autore di un paio di gol. I giocatori hanno cercato soprattutto la velocità, l’intensità, ma anche la semplicità delle giocate, come ricordava spesso Gastaldello ai compagni: «Date palle facili…». Alla fine, solita appendice di tiri dal dischetto. Maccarone si è autoesentato. Tra i volontari, bene Palombo e Lucchini.

Un ultimo dettaglio, meteorologico: ieri a Bussolengo, e quindi anche a Verona, la temperatura ballava attorno ai ventidue gradi. E oggi dovrebbe confermarsi sugli stessi numeri. Il primo caldo potrebbe avere un suo ruolo nell’economia della partita del Bentegodi. Lo staff sanitario curerà particolarmente l’idratazione.