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Best U21: Keita, maravilla della Lazio. Tra Barcellona, Ronaldo ed Hernanes
ADDIO BARCELLONA - Dna senegalse e passaporto spagnolo, Keita nasce a Sant Celoni, un comune di 16.000 abitianti a 50 chilometri da Barcellona e porprio nel Barcellona muove i primi passi. Il ragazzo ci sa fare, diverte e segna a grappoli nella cantera blaugrana (oltre 300 reti), ma per colpa di uno scherzo ad un compagno (cubetti di ghiaccio nel letto) durante un torneo in Qatar, Keita viene spedito per punizione al Cornelià, squadra satellite. Il trasferimento, per motivi contrattuali, è a titolo definitivo, quando il Barcellona, un anno e 47 gol dopo, torna a riprenderselo l'attaccante spagnolo dice no. Non vuole più vestire la maglia blaugrana, non vuole più avere a che fare che un club che a suo avviso l'ha trattato male.
COLPO LAZIO - Il suo agente Nunzio Marchione lo propone alla Lazio che nell'estate 2011 lo porta a Roma. Il tesseramento è lungo e problematico per ragioni burocratiche, Juve e Real Madrid provano a strapparlo a Lotito, ma papà Manadou non si mangia la parola data a Tare. Nel 2012 Keita diventa ufficialmente un giocatore della Lazio, che per averlo paga un indennizzo di 300 mila euro, diviso tra Barcellona (270.000) e Cornelià (30.000). L'Italia inizia a scoprirlo nel el torneo Wojtyla, manifestazione giovanile non ufficiale, dove segna sei reti in quattro partite, in poco più di un anno Keita, che si ispira a Cristiano Ronaldo, trascina la Primavera alla vittoria del campionato, fa il suo esordio in Europa League e segna in serie A, diventando un punto fermo della prima squadra. Ruolo che aveva, fino a pochi giorni fa, Hernanes.