Getty Images
Bertolacci: 'Per lo scudetto tifo Milan, al Genoa eravamo uno squadrone. Mai visto Yonghong Li'
Alla Rosea il centrocampista romano ha raccontato le sue esperienza in rossonero e rossoblù, cominciando proprio da quest'ultima: "Genova è stata una seconda casa. Quando sono arrivato al Ferraris avevo 21 anni. Avevo giocato un paio di stagioni a Lecce dopo una vita nella Roma. Lì, grazie a Gasperini ho anche esordito in Nazionale nel 2014. Il bello è che l'ho fatto proprio al Ferraris, come un segno del destino. È stato uno dei tecnici più importanti mai avuti. Che squadrone: Perotti, Perin, Izzo, Pinilla...Mi ha fatto crescere, diventare uomo. Ogni tanto ho preso qualche strigliata da Gasp, ma da lui si salvano in pochi. Il 2014-15 è stato un anno magico, siamo arrivati in Europa e abbiamo battuto le big. Un sesto posto che vale oro".
Bertolacci ha poi ripercorso anche i suoi passi al Milan: "Nel 2015 mi voleva anche l'Atletico Madrid, conservo ancora i messaggi del d.s. Andrea Berta e del Cholo Simeone, ma Galliani e Mihajlovic mi convinsero a scegliere il Milan. Sinisa mi diceva 'dai, vieni da noi che siamo forti'. Impossibile rifiutare un club del genere".
In rossonero però le cose non so andate come sperato, anche per via di un cambio di proprietà epocale ma poco fortunato: "Prima di allora non avevo mai avuto infortuni seri, e invece mi sono fatto male diverse volte. Giocavo 3-4 partite e poi mi fermavo. Fassone e il d.s Mirabelli erano sempre presenti, tutti i giorni a Milanello, mentre Yonghong Li o altri soci non li ha mai visti nessuno".
La sua esperienza in rossonero si chiude così dopo tre stagioni non prive di rimpianti: "Gattuso mi voleva a tutti i costi, avevo altre offerte ma alla fine ho preferito rimanere. E invece non ho giocato quasi mai. Ero in scadenza, non mi è stata data la possibilità di dimostrare il mio valore, ma non ho rancori verso il Milan. Mi dispiace solo non aver fatto vedere chi sono. Ora spero vinca lo scudetto".
Stasera intanto Genoa e Milan si scontreranno in una gara che vale molto per entrambe. Bertolacci indica quali sono i giocatori che preferisce dei due club: "Leao, la differenza. E poi Ibra parla da solo. Un altro top è Kessie, ci ho giocato insieme. Peccato vada via a parametro zero. Nel Genoa mi piace Manolo Portanova. Ho giocato con il padre, ha un bel futuro".
Oggi il suo presente è in Turchia, dove Bertolacci è arrivato in estate convinto di aver fatto la scelta giusta: "Da gennaio gioco a Kayseri, città di montagna nel centro. Qui vicino c’è la Cappadocia, è un viavai di gente, l'inverno fa freddo. Ha nevicato parecchio. Gioco, mi diverto, segno. Sto molto bene".