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Bernardeschi soffre ma scalpita: 'Juve, voglio la Champions'
Di seguito, le dichiarazioni più interessanti rilasciate nell'occasione dal numero 33 bianconero.
"Cosa porterei con me su un'isola deserta? Un pallone, i miei cani e la mia ragazza".
"I campioni che sognavo di incontrare da piccolo? I grandi numeri 10 come Del Piero e Totti".
"Quando il mister 'ti sgrida' devi essere contento, vuol dire che tiene a te e ti sta dando consigli per migliorarti".
"I miei migliori amici sono tre o quattro con cui sono cresciuto insieme nella mia città. Qui alla Juve ho socializzato soprattutto con gli italiani e sono molto contento".
"Il mio consiglio è innanzitutto quello di divertirvi e credere sempre nei vostri sogni, di impegnarvi sempre, di avere spirito di sacrificio, sani principi, essere umili e guardare sempre le cose con positività".
"Ho scelto il numero 33 perché sono credente, credo in Dio, e 33 sono gli anni di Gesù".
"Ogni tanto da bambini facevamo qualche scherzo tirando qualche pallonata alle porte: queste erano le "marachelle" che combinavo da ragazzino".
"Ho giocato per la prima volta a pallone a 4 anni, quando mi sono iscritto alla Scuola Calcio. Lì ho fatto il mio primo gol, me lo ricordo bene".
"Il mio consiglio è di essere sempre positivi e felici di quello che fate".
"Ho due sogni nel cassetto: vincere la Champions League e vincere un Mondiale"
"Tre aggettivi per descrivermi? Sincero, positivo e generoso".
"È più forte la fede calcistica o quella in Dio? Direi prima di tutto quella in Dio perché la cosa più importante è la salute, viene prima di ogni altra cosa".
"Da bambino ho rotto tantissime cose in casa con le mie pallonate. Insieme a mio papà, gliene abbiamo combinate tante...".
"Il mio cibo preferito? La pasta col peperoncino!".
"Alla Juve siamo un bel gruppo, siamo molto uniti e ci vogliamo bene a vicenda".
"Il mio primo gol alla Juve? L'ho dedicato alle persone che mi vogliono bene, che mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili".