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    Bernardeschi soffre ma scalpita: 'Juve, voglio la Champions'

    Bernardeschi soffre ma scalpita: 'Juve, voglio la Champions'

    Federico Bernardeschi: tanto incisivo, quanto sfortunato. La giovane stella italiana della Juventus è entrata nelle gerarchie bianconere, ma nel momento migliore della sua stagione si è infortunato e ancora non è noto il problema con precisione. Il ginocchio è stato colpito duramente e una torsione scomposta ha portato all'iperestensione, con possibile interessamento del legamento crociato anteriore. Ulteriori esami e accertamenti saranno possibili solo tra una ventina di giorni. Intanto Bernardeschi si presta ai suoi tifosi più giovani, in un'intervista speciale con i ragazzi di Junior Reporter, andata in onda sul sito ufficiale del club bianconero. 

    Di seguito, le dichiarazioni più interessanti rilasciate nell'occasione dal numero 33 bianconero. 

    "Cosa porterei con me su un'isola deserta? Un pallone, i miei cani e la mia ragazza".

    "I campioni che sognavo di incontrare da piccolo? I grandi numeri 10 come Del Piero e Totti".

    "Quando il mister 'ti sgrida' devi essere contento, vuol dire che tiene a te e ti sta dando consigli per migliorarti".

    "I miei migliori amici sono tre o quattro con cui sono cresciuto insieme nella mia città. Qui alla Juve ho socializzato soprattutto con gli italiani e sono molto contento".

    "Il mio consiglio è innanzitutto quello di divertirvi e credere sempre nei vostri sogni, di impegnarvi sempre, di avere spirito di sacrificio, sani principi, essere umili e guardare sempre le cose con positività".

    "Ho scelto il numero 33 perché sono credente, credo in Dio, e 33 sono gli anni di Gesù".

    "Ogni tanto da bambini facevamo qualche scherzo tirando qualche pallonata alle porte: queste erano le "marachelle" che combinavo da ragazzino".

    "Ho giocato per la prima volta a pallone a 4 anni, quando mi sono iscritto alla Scuola Calcio. Lì ho fatto il mio primo gol, me lo ricordo bene".

    "Il mio consiglio è di essere sempre positivi e felici di quello che fate".

    "Ho due sogni nel cassetto: vincere la Champions League e vincere un Mondiale"

    "Tre aggettivi per descrivermi? Sincero, positivo e generoso".

    "È più forte la fede calcistica o quella in Dio? Direi prima di tutto quella in Dio perché la cosa più importante è la salute, viene prima di ogni altra cosa".

    "Da bambino ho rotto tantissime cose in casa con le mie pallonate. Insieme a mio papà, gliene abbiamo combinate tante...".

    "Il mio cibo preferito? La pasta col peperoncino!".

    "Alla Juve siamo un bel gruppo, siamo molto uniti e ci vogliamo bene a vicenda".

    "Il mio primo gol alla Juve? L'ho dedicato alle persone che mi vogliono bene, che mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili".

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