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    Bernardeschi non dice addio ma il gol non basta per tenersi la Juve: il punto sul rinnovo

    Bernardeschi non dice addio ma il gol non basta per tenersi la Juve: il punto sul rinnovo

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Ci si aspettava un gol dell'ex, è arrivato. Non è stato Dusan Vlahovic però a lasciare il segno. Contro la Fiorentina è arrivata finalmente la firma di Federico Bernardeschi, fortunato nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto dopo la doppia frittata realizzata dalla coppia Dragowski-Biraghi, bravo nel gestire il pallone e scaraventarlo in rete con un'esecuzione perfetta. E ora? Se gli si chiede se sia un gol d'addio lui risponde così come fatto ai microfoni di Mediaset: “No, assolutamente no. C'è una stagione da finire, abbiamo una stagione in corso, ci sono degli obiettivi da raggiungere e questo è l'importante”. Il che rimanda inevitabilmente a una trattativa per il rinnovo di contratto ormai impaludata, il punto di rottura non è ancora arrivato ma non sono nemmeno stati lanciati segnali di particolare distensione: l'offerta della Juve è la stessa di inizio stagione, 2,5 milioni netti invece degli attuali 4, strada facendo sono pure diventati qualcosa di meno. Un'offerta che all'epoca avrebbe accettato Mino Raiola, poi lasciato da Bernardeschi. Un'offerta che non è migliorata dopo i contatti con l'attuale agente Federico Pastorello. Un'offerta che Bernardeschi non vorrebbe accettare, convinto com'è di poter valere di più sia in termini di considerazione economica che di status in generale.

    IL GOL NON BASTA – Intanto è arrivato un gol decisivo, pesante, contro la sua ex squadra. Che in parte rappresenta lo slancio per un finale di stagione in cui c'è ancora parecchio da dare e qualcosa da dire. E in parte alimenta i rimpianti per qualcosa che poteva essere ma non è stato. Perché in stagione Bernardeschi si è fermato proprio quando sembrava vicino al ritrovarsi, pure votato mvp del mese di dicembre dai tifosi bianconeri, poi la pubalgia ha complicato tutto. Ma in assoluto questo gol è solo il numero 12 in cinque stagioni di Juve, appena uno in più di quelli realizzati nella sola ultima annata con la maglia della Fiorentina. Il bilancio a livello individuale è quindi assolutamente negativo, arrivato con i galloni del predestinato, dopo un biennio tutto sommato positivo poi si è perso completamente diventando un gregario o poco più, spesso nel mirino di tifosi e critica per un rendimento al di sotto della linea di galleggiamento. La reazione a intermittenza di questa stagione non basta quindi a garantirgli un trattamento da top o da leader alla Continassa, la proposta è quella e quella rimane. Prendere o lasciare. Sempre che il tempo non si scaduto. Anche se lui, per ora, non dice addio.

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