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Bernardeschi: 'Io un leader grazie alla Juve e CR7. Champions? L'anno prossimo ci rifaremo'
SU JUVE-AJAX - "Una spiegazione c'è ed è la Champions: ogni squadra che arriva tra le prime otto ha il potenziale per vincere. All'Ajax sono abituati a giocare insieme fin dalle giovanili, qualcosa che in Italia manca: da noi ci vuole in generale più coraggio. Lì si esordisce a 16 anni, qui a 20 e si parte già con un ritardo di quattro... Il bello è che l'anno prossimo possiamo già rifarci: ogni stagione iniziamo sapendo di poter vincere".
SUL CONFRONTO CON L'ATLETICO - "Non credo di aver dato troppo prima e poco dopo: ho visto una grandissima partita e un'altra buona, in cui tutti noi abbiamo avuto difficoltà. E l'Ajax ha meritato di andare avanti".
NUOVO LEADER - "Un leader deve essere intelligente, consapevole, solido mentalmente e dare esempi quotidiani: io ho fatto quest'anno un salto di qualità di cui sono molto orgoglioso. Sono processi della vita, momenti di crescita e maturazione: qua dentro cambi davvero".
SU RONALDO - "Cristiano ha dato qualcosa in più a chiunque sia entrato in contatto con lui: un campione in uno spogliatoio porta anche la sua storia e ciò che ha vinto. Anche solo vedendolo allenarsi, impari cose da inserire nel tuo bagaglio. Preferisco giocare contro di lui in partitella perché insieme è più facile: da avversario, invece, sfidi te stesso. Ronaldo può fare ombra o trasformarsi in stimolo: io ho seguito la seconda via, cercando di afferrare in silenzio tutto ciò che vedevo. Sono contento del bel rapporto che abbiamo".
SU ALLEGRI - "Lui bacchetta tutti, fa un casino... So che devo far meglio mentalmente e so che lo fa perché mi stima molto e pensa possa dare di più. Mi piace quando mi riprende in allenamento: a volte fa battute in livornese, tra toscani ci capiamo, ma in separata sede parliamo in modo costruttivo".
SUL DERBY - "Il derby conta sempre e vogliamo vincerlo. Non mi stupisce vedere il Toro lassù, ha sempre avuto grandi potenzialità. Mi piacerebbe che Torino avesse due club in Europa: sarebbe un bello spot. In città ora c'è un'atmosfera diversa, mi divertono i tifosi granata che mi fermano per dirmi che vinceranno: è rivalità sana".
SULLA NAZIONALE - "Abbiamo una squadra competitiva e un mister che lavora da Dio: a Coverciano si respira un'altra aria, prima c'erano solo pessimismo e sfiducia. Riportare l'Italia dove merita è un progetto lungo che passa da cose piccole: se adesso vai in azzurro felice e dai tutto per la maglia è già un primo passo. Poi arriveranno l'Europeo e il Mondiale e potremo riscattarci. La speranza è vincere, abbiamo fiducia in noi stessi e l'ambiente in noi. Abbiamo giovani forti e, se nelle loro squadre giocano, è più facile. Quando fece le prime convocazioni, Mancini venne criticato, ma costruire sui ragazzi è la scelta giusta. Noi più l'esperienza di Bonucci, Chiellini, Sirigu, gli 'anziani' - tra virgolette, sennò mi menano -: così si può creare la giusta alchimia".