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    Bernardeschi, è allarme: difficoltà fisiche e tattiche, ma Sarri può salvarlo

    Bernardeschi, è allarme: difficoltà fisiche e tattiche, ma Sarri può salvarlo

    • Angelo Taglieri
    Ogni anno sembra dover essere il suo. Poi, alla fine, tra infortuni e discontinuità, non riesce mai a spiccare il volo. Eppure, c'è tutto: classe, qualità, corsa, fisico, velocità. L'atleta modello per il calcio moderno. Ma Federico Bernardeschi non ha iniziato alla grande la stagione: 7 minuti nella vittoria di Parma, in panchina per tutta la partita nel pazzo match contro il Napoli, male nell'Italia che vince in Armenia. Il mancino della Juventus era anche partito bene, spegnendosi però quando serviva quel qualcosa in più là davanti. 

    IDENTITA' - Il più richiamato dal commissario tecnico Mancini nel momento più difficile degli Azzurri, l'ex Fiorentina, diventato da poco papà, paga ovviamente la preparazione, le gambe pesanti. i pochi minuti in bianconero e le consuete problematiche fisiche di inizio stagione, ma non solo. Per lui c'è ancora un'incomprensione tattica. Nato trequartista, passato a fare il quinto di centrocampo, poi esterno offensivo che entra dentro il campo, poi ancora esterno di sinistra che va a cercarsi il fondo, infine mezzala. Un miscuglio tattico che può creare confusione e non dare un'identità precisa. 

    ESTERNO OFFENSIVO - Ed è lì che Sarri vuole intervenire. Lo ha detto nella sua conferenza stampa di presentazione: "E' ora di specializzarsi". E ha ragione l'allenatore della Juventus: Bernardeschi è giunta l'ora che diventi... Bernardeschi. E trovi quello che è il suo ruolo, la sua identità, il suo io tattico. Sarri lo vede esterno, per ora è il vice Douglas Costa: mancino che mangia il campo e rientra sul suo piede forte, l'Insigne a piede inverso della Juve. Bernardeschi si è detto preoccupato per il futuro in Azzurro, con Europei estivi: tutto dipende da Sarri. Che può salvarlo donandogli, finalmente la sua identità, tattica.

     

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