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    Parma, Bernabé a CM: 'Meglio l'assist di un gol, innamorato di Ronaldinho'. Quel retroscena su Iniesta...

    Parma, Bernabé a CM: 'Meglio l'assist di un gol, innamorato di Ronaldinho'. Quel retroscena su Iniesta...

    • Francesco Guerrieri
    Il numero 10 sulle spalle Adriàn Bernabé se lo mette anche quando gioca a bowling con gli amici: "Andiamo spesso con Circati, Bonny e Begic. Chi perde paga". E lui, il portafoglio, non lo apre mai: "Io e Circati siamo un livello sopra gli altri, non dico bugie" spiega sincero il centrocampista del Parma nella nostra intervista. Più di mezz'ora di racconti, aneddoti, risate e retroscena partendo dal suo strike con il Parma: "Quest'anno mi sento più maturo e con un'esperienza maggiore, con Pecchia ho imparato tante cose".

    LA FAMIGLIA BERNABE' - A 22 anni Bernabé si è girato già mezza Europa, ha giocato nel Manchester City e nel Barcellona: "In ogni posto in cui vado imparo qualcosa, e alla fine metto tutto insieme". Vero, ma un pezzetto di puzzle è rimasto a casa, in Spagna: "Mi manca la mia famiglia. Ogni tanto i miei genitori e mia sorella mi vengono a trovare, soprattutto mio padre che facendo il portiere in un palazzo ha il week end libero; mia mamma è parrucchiera, non sempre riesce a venire". Ma quando è in tribuna, le preoccupazioni si triplicano: "Soffre perché ha paura che mi faccia male, che mi stanchi troppo". Qualche parola di rassicurazione prima di scendere in campo: "Per me la cosa più importante è quando i miei genitori sono felici vedendomi giocare".

    IL DIEZ - A casa di Adrian si cresceva a pane e pallone: "Si è sempre visto tantissimo calcio, la mia famiglia è molto tifosa del Barcellona e mi ricordo quando guardavamo le partite tutti insieme. Mia sorella ha 17 anni e anche lei gioca a calcio". Il piccolo Bernabé sognava le giocate di Leo Messi: "Sarebbe troppo facile dire che il mio 10 preferito è lui, quando mio padre mi portava allo stadio mi sono innamorato di Ronaldinho; poi, crescendo, ho apprezzato molto anche Özil". Oggi quel diez dietro la schiena ce l'ha anche lui, ereditato da Franco Vazquez: "E' un onore e una responsabilità indossare un numero così importante. I numeri 10 sono quei giocatori che guardandoli mi hanno spinto a continuare a giocare". Dieci fa rima con trequartista, ma il suo ruolo preferito è un altro: "Mi piace fare la mezz'ala d'inserimento, poi è chiaro che mi adatto alle richieste dell'alleatore. A volte c'è bisogno di schierarmi sulla trequarti, altre da regista o in mezzo al campo a due". Pecchia chiede, e lui esegue: "Mi rendo conto di aver migliorato la fase difensiva e di essere diventato un giocatore più duttile. Se serve posso fare anche l'esterno".

    LEADER - In Spagna c'è chi lo paragona a Don Andrés Iniesta. Mica male. Lui fa spallucce e racconta un aneddoto: "A Barcellona ero vicino di casa di sua sorella. Ogni tanto capitava che lui andasse a trovarla e lo incrociavo per strada; è una persona molto umile, ma io, abituato a vederlo solo in tv, quando lo incontravo rimanevo sempre a bocca aperta". E come Iniesta, anche Barnabé fa del passaggio decisivo la specialità di casa: "Preferisco l'assist al gol. Magari all'ultimo minuto come contro il Palermo". Adriàn sceglie la squadra prima del singolo, come i leader veri: "Sì, mi piacerebbe diventarlo. Voglio aiutare i miei compagni e raggiungere gli obiettivi, in campo mi piace dare indicazioni alla squadra". L'età media del Parma è di 25,3 anni, terza squadra più giovane della Serie B con Bernabé a guidare una banda di ragazzi ambiziosi: "Siamo un gruppo giovane, nello spogliatoio c'è un bel clima. Ognuno deve aiutare l'altro".

    I TIFOSI - In due anni e mezzo in gialloblù lo spagnolo ha totalizzato quasi 70 presenze: "Qui mi trovo molto bene, appena arrivato mi sono subito sentito a casa. Quest'anno le cose stanno andando per il verso giusto, speriamo di continuare così per fare contenti anche i tifosi che ci stanno sempre vicini. L'obiettivo è la promozione in Serie A, abbiamo una squadra forte, la mentalità giusta; per ora è tutto dalla nostra parte". Soprattutto i tifosi, che lo fermano anche al supermercato: "Qualcuno allunga l'occhio per vedere cosa metto nel carrello. Ma la fila non me la fanno saltare mai". Adrian è controllato a vista, il Parma sa di avere tra le mani un talento pronto a esplodere da un momento all'altro, quest'anno ha fatto 4 gol e tutti con un'esultanza diversa: "Non ce n'ho una preferita, con Bonny abbiamo deciso che ogni volta che facciamo gol o io o lui dobbiamo trovare un festeggiamento diverso. Ogni settimana ce ne prepariamo uno". Dopo il gol di Bonny col Pisa hanno esultato con l'onda energetica di Dragon Ball: "Me l'ha proposta lui".

    BILANCIO E OBIETTIVI - Arrivati quasi ai minuti di recupero del 2023, è tempo di bilanci: "Non cambierei niente di quello che mi è successo. Anche se la scorsa stagione non è andata come volevamo, ci ha dato la consapevolezza della nostra forza". Poi ci ripensa: "Anzi, forse una cosa sì. La finale dell'Europeo Under 21, non è mai bello perdere". Adrian punta lo sguardo verso l'orizzonte con fiducia e ottimismo: "Voglio continuare a migliorare, fare più gol e più assist". Con l'obiettivo Serie A tenuto sempre a fuoco. Bernabé non si nasconde, el diez del Parma è pronto a fare un altro strike.

    @francGuerrieri 

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