Berlusconi: 'Inzaghi segua i miei consigli'. Poi è giallo a 'La Zanzara'
Seppure si tratti della solita frase catturata in una circostanza che col calcio aveva poco a che fare, il presidente del Milan Silvio Berlusconi è tornato a parlare del momento della squadra rossonera e non ha mancato di pungere il tecnico Filippo Inzaghi dopo il pareggio di Empoli: "Il Milan vince se Inzaghi ascolta i miei consigli", frase catturata alla cena azzurra di fund raising a "Casina di Macchia Madama". A queste parole vanno aggiunte quelle pronunciate durante lo scherzo telefonico organizzato dalla trasmissione "La Zanzara" di Radio 24, durante la quale l'ex premier ha parlato con un finto Dino Zoff (dimessosi nel 2000 dopo le dure critiche rivoltegli da Berlusconi al termine della finale dell'Europeo persa con la Francia, ndr) e la discussione è scivolata presto sul capitolo Inzaghi.
LO SCHERZO DELLA ZANZARA - Qui la vicenda si tinge di giallo, perchè i contentuti della telefonata vengono anticipati da un comunicato dell'ufficio stampa di Radio 24 e fanno ben presto il giro del web. Successivamente, su richiesta del Garante della Privacy, l'emittente viene diffidata dal trasmettere in onda la telefonata e rendere note anche tramite mezzo stampa le informazioni riferite da Berlusconi nel corso dello scherzo, con l'accusa nei confronti della redazione giornalistica di aver utilizzato "artifici e raggiri per raccogliere notizie che potrebbero essere acquisite con gli strumenti propri dell'inchiesta giornalistica".
Successivamente, i conduttori David Parenzo e Giuseppe Cruciani, ottenuto il consenso da parte dell'ex premier, hanno trasmesso l'audio della telefonata, di cui riportiamo il contenuto: "Quando uno è presidente di una squadra, è chiaro che la società deve fare la campagna acquisti e avere con l’allenatore un rapporto di collaborazione, per cui se per esempio la società decide, per fare un esempio, di fare un attacco a tre punte con un centravanti e le ali, si compra e si fa una campagna acquisti in quella direzione. Se invece si decide di fare un attacco con due punte e un regista numero 10 tradizionale, si va in direzioni diverse. Quindi è chiaro che tra la società e l’allenatore ci dev’essere un’assoluta condivisione di come si mette in campo la squadra. Eh….". Alla domanda che cosa sia successo con Inzaghi, il patron rossonero risponde: "Con Inzaghi è successo che hanno preso una frase mia detta a un convegno con 300 giovani…Mi dicevano: 'presidente, lei continui sempre, vada ancora a Milanello, mi raccomando, ci raccomandiamo, vada sempre a Milanello…'. E io devo aver detto: sì, però poi bisogna seguire quello che si concorda…bisogna seguire quello che si decide insieme. Qualcosa del genere devo aver detto. Naturalmente la stampa prende una cosa e la gira come vuole lei. Io sono 20 anni che sono sul campo della difesa della libertà del mio paese, e mi hanno fatto di tutto e di più. Pensi come mi hanno attaccato sul piano della serenità, del tempo, della mia immagine, del prestigio personale, del mio patrimonio cercando di distruggerlo…".
LO SCHERZO DELLA ZANZARA - Qui la vicenda si tinge di giallo, perchè i contentuti della telefonata vengono anticipati da un comunicato dell'ufficio stampa di Radio 24 e fanno ben presto il giro del web. Successivamente, su richiesta del Garante della Privacy, l'emittente viene diffidata dal trasmettere in onda la telefonata e rendere note anche tramite mezzo stampa le informazioni riferite da Berlusconi nel corso dello scherzo, con l'accusa nei confronti della redazione giornalistica di aver utilizzato "artifici e raggiri per raccogliere notizie che potrebbero essere acquisite con gli strumenti propri dell'inchiesta giornalistica".
Successivamente, i conduttori David Parenzo e Giuseppe Cruciani, ottenuto il consenso da parte dell'ex premier, hanno trasmesso l'audio della telefonata, di cui riportiamo il contenuto: "Quando uno è presidente di una squadra, è chiaro che la società deve fare la campagna acquisti e avere con l’allenatore un rapporto di collaborazione, per cui se per esempio la società decide, per fare un esempio, di fare un attacco a tre punte con un centravanti e le ali, si compra e si fa una campagna acquisti in quella direzione. Se invece si decide di fare un attacco con due punte e un regista numero 10 tradizionale, si va in direzioni diverse. Quindi è chiaro che tra la società e l’allenatore ci dev’essere un’assoluta condivisione di come si mette in campo la squadra. Eh….". Alla domanda che cosa sia successo con Inzaghi, il patron rossonero risponde: "Con Inzaghi è successo che hanno preso una frase mia detta a un convegno con 300 giovani…Mi dicevano: 'presidente, lei continui sempre, vada ancora a Milanello, mi raccomando, ci raccomandiamo, vada sempre a Milanello…'. E io devo aver detto: sì, però poi bisogna seguire quello che si concorda…bisogna seguire quello che si decide insieme. Qualcosa del genere devo aver detto. Naturalmente la stampa prende una cosa e la gira come vuole lei. Io sono 20 anni che sono sul campo della difesa della libertà del mio paese, e mi hanno fatto di tutto e di più. Pensi come mi hanno attaccato sul piano della serenità, del tempo, della mia immagine, del prestigio personale, del mio patrimonio cercando di distruggerlo…".