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Berlusconi:'Donnarumma non si vende. Non credo che Maldini voglia tornare'
Torna a parlare ai microfoni di Telelombardia il patron del Milan Silvio Berlusconi. Ecco le tematiche trattate del presidente rossonero, che ha anche svelato di aver rifiutato una proposta incredibile per il portiere rossonero Gianluigi Donnarumma, "Non lo vendo nemmeno per 80 milioni, è incedibile", prima di soffermarsi sulla cessione della società alla cordata cinese:
SULLA CESSIONE DELLA SOCIETA' - "Ci sono ancora le negoziazioni. Le confesso che devo incontrarmi domani con i nostri manager che si stanno occupando della trattativa quindi non so darle una risposta precisa sul punto delle trattative. Abbiamo incontrato una decina di gruppi disponibili a subentrare a noi al Milan, sono stati scartati uno dopo l'altro perchè abbiamo ritenuto che non offrissero garanzie sufffcienti per il futuro. Se dovessero venire meno anche l'opportunità di questo gruppo con società cinesi importanti, allora il Milan dovrebbe ripartire dai giovani italiani."
SUI TIFOSI - "A quel punto bisognerebbe che i tifosi del Milan concordassero con la società un periodo di pazienza. Purtroppo i tifosi, lo ho visto anche nelle ultime reazioni, non hanno nè pazienza nè memoria. Ci sono state dichiarazoni non piacevoli e non memori dei risultati del Milan di questi 30 anni. Che cosa si possono attendere i tifosi del Milan? Che il presidente Berlusconi faccia una scelta corretta e cioè che sia una scelta che garantisca al Milan una proprietà che si impegni a mettere fondi ogni anno e nell'anno a venire dei fondi per portare il Milan a essere di nuovo protagonisti in Italia in Europa e nel mondo. Credo che sarebbe la degna conclusione di 30 anni di gestione."
SULLO STADIO - "San Siro è stata la sede di tante nostre vittorie. Personalmente sono legatissimo a San Siro e penso che la convivenza con l'Inter possa essere accettabile e soddisfacente. Per quanto mi riguarda io opterei per mantenere il Milan a San Siro. Poi se arriveranno altri proprietari che vorranno fare un nuovo stadio, visto che quando i soldi sono facili si può spendere qualunque cifra, mi inchinerò di fronte a questa eventualità".
SUL RITORNO DI MALDINI - "Ho sentito anche io questa voce (della disponibilità a rientrare con un ruolo in società, ndr), ma io non credo che Paolo sia disponibile perchè è entrato come socio in una società in America e che quindi ormai si sia tracciato una strada che lo vede americano".
SUL SUO TECNICO PREFERITO - "Come allenatore io facevo la corte a Guardiola quando era al Barcellona, perchè il gioco espresso dal Barcellona era quello che mi soddisfava di più. Poi è diventato l'allenatore del Bayern e ora mi dicono che si sia spostato di nuovo. Come campione, naturalmente i nomi sono noti, ma le richieste sono lì a dimostrare come Il calcio di oggi sia diveqntato come una specie di Monopoli. Si chiedono cifre che non hanno nessun collegamento con quelli che sono i prezzi di tutte le altre cose".
SULLA CESSIONE DELLA SOCIETA' - "Ci sono ancora le negoziazioni. Le confesso che devo incontrarmi domani con i nostri manager che si stanno occupando della trattativa quindi non so darle una risposta precisa sul punto delle trattative. Abbiamo incontrato una decina di gruppi disponibili a subentrare a noi al Milan, sono stati scartati uno dopo l'altro perchè abbiamo ritenuto che non offrissero garanzie sufffcienti per il futuro. Se dovessero venire meno anche l'opportunità di questo gruppo con società cinesi importanti, allora il Milan dovrebbe ripartire dai giovani italiani."
SUI TIFOSI - "A quel punto bisognerebbe che i tifosi del Milan concordassero con la società un periodo di pazienza. Purtroppo i tifosi, lo ho visto anche nelle ultime reazioni, non hanno nè pazienza nè memoria. Ci sono state dichiarazoni non piacevoli e non memori dei risultati del Milan di questi 30 anni. Che cosa si possono attendere i tifosi del Milan? Che il presidente Berlusconi faccia una scelta corretta e cioè che sia una scelta che garantisca al Milan una proprietà che si impegni a mettere fondi ogni anno e nell'anno a venire dei fondi per portare il Milan a essere di nuovo protagonisti in Italia in Europa e nel mondo. Credo che sarebbe la degna conclusione di 30 anni di gestione."
SULLO STADIO - "San Siro è stata la sede di tante nostre vittorie. Personalmente sono legatissimo a San Siro e penso che la convivenza con l'Inter possa essere accettabile e soddisfacente. Per quanto mi riguarda io opterei per mantenere il Milan a San Siro. Poi se arriveranno altri proprietari che vorranno fare un nuovo stadio, visto che quando i soldi sono facili si può spendere qualunque cifra, mi inchinerò di fronte a questa eventualità".
SUL RITORNO DI MALDINI - "Ho sentito anche io questa voce (della disponibilità a rientrare con un ruolo in società, ndr), ma io non credo che Paolo sia disponibile perchè è entrato come socio in una società in America e che quindi ormai si sia tracciato una strada che lo vede americano".
SUL SUO TECNICO PREFERITO - "Come allenatore io facevo la corte a Guardiola quando era al Barcellona, perchè il gioco espresso dal Barcellona era quello che mi soddisfava di più. Poi è diventato l'allenatore del Bayern e ora mi dicono che si sia spostato di nuovo. Come campione, naturalmente i nomi sono noti, ma le richieste sono lì a dimostrare come Il calcio di oggi sia diveqntato come una specie di Monopoli. Si chiedono cifre che non hanno nessun collegamento con quelli che sono i prezzi di tutte le altre cose".