Berlusconi, faccia qualcosa di milanista: vada a riprendersi Ibra. Visto che gol?
Se ogni gol di Zlatan Ibrahimovic è sale rovesciato sulle ferite dei tifosi milanisti, il poker all'Inghilterra e, soprattutto, quella pazzesca rovesciata da 30 metri sono autentica soda caustica.
Per questo motivo, altro che andare a Milanello venerdì per officiare lo sterile, annunciato, mediatico rito delle consultazioni con Allegri, i giocatori e i dirigenti sulle ragioni della crisi della squadra. Il Cavaliere faccia qualcosa di milanista: vada a Parigi e riporti a casa Ibra. Il quale, l'ha detto e ripetuto nelle scorse settimane, ha lasciato il cuore a Milano.
Magari! Diranno gli ammirevoli sostenitori rossoneri che stanno vedendo le streghe da metà luglio, quando le panzane sull'incedibilità dello svedese e di Thiago Silva crollarono e si capì che nulla sarebbe stato più come prima.
Conosciamo benissimo le obiezioni ufficiali all'Operazione Riportiamo a Casa Ibra: ma siete mica diventati matti? Zlatan costa troppo, non ce lo possiamo più permettere, Mediaset per la prima volta ha chiuso i conti in rosso, vogliamo ricordare la stangata del Lodo Mondadori? Mancano solo le invasioni delle cavallette evocate da John Belushi nei Blues Brothers e siamo a posto.
Eppure. Se facciamo la conta dei soldi buttati per gli acquisti sbagliati e gli ingaggi spropositati; se calcoliamo il risparmio sul monte ingaggi complessivo sventolato da Galliani; se proviamo a pensare quanto ci rimetterebbe il Milan nella deprecabile ipotesi di un mancato ingresso nella prossima Champions League e quanto ci abbia già rimesso, senza i gol di Ibra in campionato e in questa Coppa dei Campioni; se contiamo quanti spettatori e quanti abbonati in meno, al campionato e alla Champions siano stati registrati; se pensiamo al tracollo di fiducia della gente milanista in Berlusconi. Se anche Berlusconi pensa a tutto questo, vedendo e rivedendo la rovesciata da trenta metri, provi a meditare un gesto di lucida follia. Non è forse Erasmo da Rotterdam uno dei suoi autori preferiti?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com