Getty Images
Berardi, buona la prima con l'Inter! De Zerbi lo ha capito, ora non può fallire
DE ZERBI - Cos'è cambiato rispetto all'anno scorso quindi? Ancora è presto per dirlo con certezza e l'avversario che si trovava davanti, il brasiliano Dalbert, ha fatto di tutto per metterlo a suo agio. Però appare evidente un ritorno alle origini per Berardi dettato e disegnato ad arte da Roberto De Zerbi, un allenatore tutt'altro che poco lungimirante e capace di far giocar bene le proprie squadre. De Zerbi ha prima di tutto riavvicinato Berardi all'area di rigore, svincolandolo da compiti di impostazione che invece era costretto a prendersi con Iachini l'anno scorso e che lo portavano lontanissimo dalla zona-gol. Inoltre ha utilizzato Boateng come centravanti, una punta che si muove tanto, arretra e apre gli spazi alle sue spalle per gli inserimenti degli esterni (e anche in questo Berardi ne ha tratto guadagno).
NON PUO' FALLIRE - Un Berardi nuovo, ma sempre lo stesso Berardi, l'esterno capace di grandi giocate, ma anche fragile nel momento della difficoltà. Un Berardi che quest'estate ha convinto prima l'Inter (sua storica corteggiatrice) a preferirgli Politano (almeno da fermo ieri sera battuto 3-0). Poi il Milan a virare su altri obiettivi e infine la Roma a non acquistarlo lasciando un vuoto in organico da colmare, forse a gennaio. Per questo, questa stagione, Berardi non può proprio fallire. La stagione 2018/19 dovrà essere quella della svolta, della definitiva esplosione. Per Sassuolo, per l'Italia e Mancini che puntano su di lui. Ma soprattutto per sè stesso, perchè Berardi ha bisogno prima di tutto di Berardi