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    Berardi, buona la prima con l'Inter! De Zerbi lo ha capito, ora non può fallire

    Berardi, buona la prima con l'Inter! De Zerbi lo ha capito, ora non può fallire

    • Emanuele Tramacere
    Una rondine non fa Primavera e una sola partita non può rappresentare la cartina tornasole di una rinascita auspicata da tanti e aspettata da tutti. Da tutti o perlomeno dai tifosi del Sassuolo e dai tifosi della Nazionale italiana che nell'esplosione e nella consacrazione di Domenico Berardi sperano da anni. La lista di quelli che non hanno smesso di credere nel talento di Cariati Marina è lunga, il sottoscritto non è da meno, e la prova messa in campo nell'esordio stagionale del Sassuolo contro l'Inter non può che far sorridere.

     

    DE ZERBI - Cos'è cambiato rispetto all'anno scorso quindi? Ancora è presto per dirlo con certezza e l'avversario che si trovava davanti, il brasiliano Dalbert, ha fatto di tutto per metterlo a suo agio. Però appare evidente un ritorno alle origini per Berardi dettato e disegnato ad arte da Roberto De Zerbi, un allenatore tutt'altro che poco lungimirante e capace di far giocar bene le proprie squadre. De Zerbi ha prima di tutto riavvicinato Berardi all'area di rigore, svincolandolo da compiti di impostazione che invece era costretto a prendersi con Iachini l'anno scorso e che lo portavano lontanissimo dalla zona-gol. Inoltre ha utilizzato Boateng come centravanti, una punta che si muove tanto, arretra e apre gli spazi alle sue spalle per gli inserimenti degli esterni (e anche in questo Berardi ne ha tratto guadagno).


    NON PUO' FALLIRE - Un Berardi nuovo, ma sempre lo stesso Berardi, l'esterno capace di grandi giocate, ma anche fragile nel momento della difficoltà. Un Berardi che quest'estate ha convinto prima l'Inter (sua storica corteggiatrice) a preferirgli Politano (almeno da fermo ieri sera battuto 3-0). Poi il Milan a virare su altri obiettivi e infine la Roma a non acquistarlo lasciando un vuoto in organico da colmare, forse a gennaio. Per questo, questa stagione, Berardi non può proprio fallire. La stagione 2018/19 dovrà essere quella della svolta, della definitiva esplosione. Per Sassuolo, per l'Italia e Mancini che puntano su di lui. Ma soprattutto per sè stesso, perchè Berardi ha bisogno prima di tutto di Berardi

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