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Benzema assente al processo per il ricatto a Valbuena
Trentatré anni, candidato al Pallone d'oro, Benzema - che ieri sera ha giocato in Champions League in Ucraina - è fra gli imputati insieme con altre 4 persone accusate di essere gli esecutori del tentativo di ricatto sullo sfondo di immagini a luci rosse. Benzema ha sempre parlato di aver dato a Valbuena un "consiglio amichevole" mentre Valbuena ci ha visto una pressione di carattere illecito. Come ricorda l'Ansa, i fatti si svolsero il 6 ottobre 2015 nel Centro tecnico della nazionale a Clairefontaine. Benzema afferma di aver voluto solo aiutare il compagno a sbarazzarsi di un video compromettente avvertendo il compagno che si trovava in mano "a dei grossi, grossi delinquenti". E per riuscirci, lo stesso attaccante del Real Madrid si offrì di presentargli "un amico", "uno di fiducia". Valbuena all'inizio prese le parole di Benzema come il consiglio di un amico, poi si convinse che il compagno di squadra fosse in qualche modo legato ai ricattatori.
L'"amico" di Benzema, raccomandato dal calciatore, era Karim Zenati, un intermediario contattato dai due presunti ricattatori - Axel Angot e Mustapha Zaouaoui - per premere su Valbuena. Per riuscire a contattare la vittima designata, chiesero aiuto prima a un altro calciatore, Djibril Cissé, che rifiutò di cooperare e, anzi, avvertì Valbuena dell'esistenza del video compromettente. Furono poi coinvolti altri personaggi ambigui, fra i quali un ex poliziotto e vari individui che gravitano nel mondo dei calciatori. Dall'esplosione del caso, Valbuena non fu più convocato in nazionale. Benzema, posto in stato di fermo il 4 novembre 2015, rimase fuori dal giro dei Bleus per 5 anni, rientrando a sorpresa agli Europei dello scorso giugno.