JAVIER SORIANO
Benitez, un fallimento dietro l'altro
Il Real Madrid? E Perché mai? Più o meno questa la reazione di gran parte dei tifosi italiani che hanno imparato a conoscere Rafa Benitez. Una scelta incomprensibile quella di Florentino Perez, che ignorando gli infausti dati dello scorso campionato, ha aperto lo zainetto della fiducia in favore del tecnico spagnolo. La casella gol subiti del Napoli degli ultimi due anni recita un passivo disarmante: sono 93 i palloni raccolti dal sacco, un enormità se paragonati a quelli di Juventus e Roma, rispettivamente a 47 e 60 gol subiti nelle ultime due stagioni.
FASCINO RETRO’ - Numeri impietosi che avrebbero inchiodato moltissimi tecnici, ma che non hanno attecchito su Rafa Benitez, ben mimetizzato dietro vecchie targhe che ancora gli conferiscono immunità. Valencia e Liverpool hanno fatto il pieno e da allora Rafa ne ha percorsi di chilometri, ma adesso la spia della riserva protesta severamente e i giri del motore sono ormai troppo bassi da anni. Probabilmente Madrid è per lui un ingiustificato eccesso. Carattere placido e stile british fanno breccia, piace avere in panchina un tecnico dall’atteggiamento distinto, ma inevitabilmente serve anche altro e al momento non si intravede niente di buono.
NAPOLI, PERICOLO SCAMPATO - I numeri e i fatti parlano chiaro: la gestione Benitez a Napoli aveva praticamente cancellato due calciatori affidabili come Koulibaly e Albiol, spesso travolti dal caos dell’approssimativa fase difensiva. É solo un caso se con Sarri i due sono tornati ad essere due pilastri della retroguardia? Possiamo anche lasciare il beneficio del dubbio, ma chi lavora quotidianamente a Castel Volturno assicura che solo con l’avvento del nuovo tecnico si è tornati ad impostare un certo lavoro in copertura. E pensare che De Laurentiis ha cercato in tutti i modi di trattenere Benitez. Perché? Sempre per lo stesso discorso, per la caratura internazionale del tecnico, per l’ormai anziana etichetta che continua a portarsi dietro. Alla fine è stato lo stesso Benitez a lasciare i campani, spianando la strada all’ascesa di Sarri e De Laurentiis, come si dice a Napoli, si è ritrovato “in paradiso per scambio”.