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Beneventomania: salvate (almeno) la faccia
Insomma, la stagione è bella che andata e, in questo momento, è persino inutile provare a discutere su quale sia la matrice di questo fallimento, anche se le idee sono chiare sin dalla scorsa estate. Carta canta, le prove scritte sono inoppugnabili: su queste pagine, abbiamo sempre evidenziato quali sarebbero state le difficoltà del Benevento, quali i limiti e le possibili vie d'uscita (i risultati quelli no, era impossibile prevedere un disastro di simili proporzioni). Ieri se n'è reso conto anche il presidente Vigorito che finalmente, dopo aver giustificato ogni obbrobrio del passato, si è arreso all'evidenza dei fatti e ha ammesso che questa squadra è stata costruita male.
Bene, dopo aver buttato all'aria quattro mesi nascondendosi dietro alibi e scusanti, è il momento di intervenire per correre ai ripari. Perché se non ci sono possibilità di mantenere la categoria, almeno la faccia va salvata: retrocedere ci può stare, forse era pure da mettere in preventivo, farlo in questo modo però significherebbe inabissare nella vergogna una piazza che non lo meriterebbe affatto. L'unica componente che si è salvata in quest'annata finora avara di soddisfazioni sono sicuramente i tifosi che hanno sopportato di tutto solo per la passione genuina che provano per questi colori. Adesso la squadra e la società devono fare di tutto per preservare almeno la loro dignità. Non vi si chiede altro.