Benedetta sia la sosta! Marotta, ascolta Conte: puntiamo su Rakitic e Giroud
Non c’è dubbio che questi 4 mesi di stagione per l’Inter siano stati tanto positivi quanto stancanti e dispendiosi. Le dichiarazioni ripetute di Conte riguardo alla rosa e alla stanchezza sono ancora fresche e pronte a essere tirare fuori di nuovo alla bisogna. La sosta arriva nel momento giusto. Le forze della squadra stavano ormai da tempo scemando e solo il carattere e il cuore hanno permesso agli uomini di Conte di non perdere terreno dalla solita Juve. Quella Juve che forse non convince e non ha il gioco spumeggiante promesso da Sarri ma vince sempre come quando in panchina c’era Allegri.
Sarri, dopo la partita con la Lokomotiv, ha dichiarato in conferenza stampa che la sua squadra era stanca e per questo per quel match aveva deciso di cambiare 7 giocatori! 7! Ecco spiegata le differenze di valori e possibilità tra una squadra che da 8 anni vince il campionato e una che è riuscita nelle ultime due stagioni a qualificarsi per la Champions all’ultima giornata. L’Inter non se lo può purtroppo permettere, l’Inter non ha 7 cambi e soprattutto non ha la qualità della rosa bianconera. Nella Juve Dybala entra dalla panchina e fa la differenza, Douglas Costa dribbla tutta la squadra avversaria e vince da solo la partita, Sarri si può “permettere” di sostituire Ronaldo se non è al 100%...ma di cosa stiamo parlando?
La sosta aiuta l’Inter, perché almeno le permette di spezzare il ritmo dopo 7 partite in 18 giorni, tutte serrate, tutte decisive, tutte giocate con 12/13 giocatori, alcuni in riserva. Brozovic non ha saltato un minuto, De Vrij è sempre il migliore ma si porta dietro un fastidio muscolare da tempo, Lukaku ogni tanto dovrebbe rifiatare ma non può. Ecco perché questa pausa, sperando che le nazionali siano clementi e non ci restituiscano giocatori ancora più stanchi e infortunati, può essere determinante per lo slancio fino a gennaio dove questa volta toccherà alla società farci sognare. Sì, perché anche se Marotta dice che sarà un mercato “povero” ci si dovrà provare a farlo diventare “ricco”. Già perché partenze così forti l’Inter ne ha già fatte due, una con Spalletti e una con Mancini (entrambi a 30 punti) ma alla lunga i due tecnici hanno pagato la mancanza di qualità e di profondità della rosa che avevano a disposizione. Conte questo lo sa e vuole evitare che gli errori e le delusioni del passato si ripetano. L’appetito vien mangiando e ora il tifoso vuole continuare a vincere. Per farlo servono forze fresche, gente forte e preparata, qualche titolare e qualche “riserva”.
Se chiedete a me, vi dico che in mezzo al campo Rakitic sarebbe un sogno. Forte, maturo, ancora nel pieno degli anni e fino a ieri titolare di una squadra di “mostri” tra le più forti negli ultimi decenni. Rafinha arrivava da li, non giocava, era fuori da un anno ma si vedeva che pensava diversamente, vedeva prima la giocata, veniva dal Barca. Giroud sarebbe un ottimo affare. Attaccante forte, in scadenza e ottimo cambio per Lukaku. Già con questi due e con il recupero di Sanchez la rosa potrebbe considerarsi migliorata e in parte completata. Ci vuole uno sforzo, quello che farebbe lavorare meglio e più serenamente Conte e che farebbe sognare i tifosi che già riempiono di passione San Siro ogni dannata partita. Forza Inter sempre!
Sarri, dopo la partita con la Lokomotiv, ha dichiarato in conferenza stampa che la sua squadra era stanca e per questo per quel match aveva deciso di cambiare 7 giocatori! 7! Ecco spiegata le differenze di valori e possibilità tra una squadra che da 8 anni vince il campionato e una che è riuscita nelle ultime due stagioni a qualificarsi per la Champions all’ultima giornata. L’Inter non se lo può purtroppo permettere, l’Inter non ha 7 cambi e soprattutto non ha la qualità della rosa bianconera. Nella Juve Dybala entra dalla panchina e fa la differenza, Douglas Costa dribbla tutta la squadra avversaria e vince da solo la partita, Sarri si può “permettere” di sostituire Ronaldo se non è al 100%...ma di cosa stiamo parlando?
La sosta aiuta l’Inter, perché almeno le permette di spezzare il ritmo dopo 7 partite in 18 giorni, tutte serrate, tutte decisive, tutte giocate con 12/13 giocatori, alcuni in riserva. Brozovic non ha saltato un minuto, De Vrij è sempre il migliore ma si porta dietro un fastidio muscolare da tempo, Lukaku ogni tanto dovrebbe rifiatare ma non può. Ecco perché questa pausa, sperando che le nazionali siano clementi e non ci restituiscano giocatori ancora più stanchi e infortunati, può essere determinante per lo slancio fino a gennaio dove questa volta toccherà alla società farci sognare. Sì, perché anche se Marotta dice che sarà un mercato “povero” ci si dovrà provare a farlo diventare “ricco”. Già perché partenze così forti l’Inter ne ha già fatte due, una con Spalletti e una con Mancini (entrambi a 30 punti) ma alla lunga i due tecnici hanno pagato la mancanza di qualità e di profondità della rosa che avevano a disposizione. Conte questo lo sa e vuole evitare che gli errori e le delusioni del passato si ripetano. L’appetito vien mangiando e ora il tifoso vuole continuare a vincere. Per farlo servono forze fresche, gente forte e preparata, qualche titolare e qualche “riserva”.
Se chiedete a me, vi dico che in mezzo al campo Rakitic sarebbe un sogno. Forte, maturo, ancora nel pieno degli anni e fino a ieri titolare di una squadra di “mostri” tra le più forti negli ultimi decenni. Rafinha arrivava da li, non giocava, era fuori da un anno ma si vedeva che pensava diversamente, vedeva prima la giocata, veniva dal Barca. Giroud sarebbe un ottimo affare. Attaccante forte, in scadenza e ottimo cambio per Lukaku. Già con questi due e con il recupero di Sanchez la rosa potrebbe considerarsi migliorata e in parte completata. Ci vuole uno sforzo, quello che farebbe lavorare meglio e più serenamente Conte e che farebbe sognare i tifosi che già riempiono di passione San Siro ogni dannata partita. Forza Inter sempre!