Bendtner un po' sovrappeso alla Juve
Ieri prima seduta per il danese con i compagni: è un po’ sovrappeso. Il tecnico lo studia sui dvd.
Juve, Bendtner parte in salita: Conte da conquistare e via i chili di troppo.
La Juve non c’è: è sparsa in giro per il mondo. Ma c’è Niklas Bendtner e così il primo allenamento della settimana assume un significato diverso. Il gigante danese era già sceso in campo a Vinovo venerdì e sabato scorso, ma quella di ieri era la prima seduta di lavoro con i nuovi compagni. O quello che ne resta: a causa degli impegni delle nazionali, ieri a parte i portieri c’erano solo Matri, Quagliarella, Caceres, Chiellini, De Ceglie.
Sovrappeso - Niklas è arrivato a Vinovo con l’auto aziendale e prima di iniziare l’allenamento ha stretto la mano a tutti i ragazzi della Primavera chiamati da Conte per aggregarsi al gruppo. Poi via di corsa con un programma molto semplice: riscaldamento, esercizio otto contro otto senza porte per perfezionare il possesso palla e poi una parte atletica che ha fatto davvero piombare il danese nel nuovo mondo. Un lavoro importante per tutti e soprattutto per lui che appare un po’ in sovrappeso.
Attesa - Non è un mistero che Conte sia rimasto molto perplesso per l’acquisto del danese. E il percorso per arrivare a Bendtner è stato tortuoso: la Juve prima ha cercato un top player (Van Persie, Jovetic, Suarez, Higuain), poi ha puntato su Llorente, quindi ha capito di doversi accontentare di un buon attaccante meno caro (Dzeko, Berbatov), infine ha virato su una scommessa come Bendtner. C’era la possibilità di riprendere Borriello, maprobabilmente la società non ha voluto riproporre lo stesso attacco della scorsa stagione con Giovinco al posto di Del Piero. Conte avrebbe ripreso Borriello perché Marco conosce il sistema di gioco, si era ambientato benissimo e avrebbe anche sfruttato il duro lavoro atletico della sua breve esperienza juventina. Con Bendtner, invece, il tecnico deve ripartire da zero. In tutti i sensi: naturalmente sa chi è Niklas, ma ha voluto studiarlo su dvd espressamente preparati per lui. E’ probabile che il danese debba attendere a lungo prima di avere qualche chance, come è accaduto ad altri giocatori. Proprio Borriello arrivò nei primissimi giorni di gennaio e debuttò da titolare in campionato solo il 18 febbraio nonostante il tecnico lo apprezzasse e fosse convinto della sua utilità.
La maglia di Trezeguet - Bendtner può aggiungere fisicità in certi momenti delle partite, può essere una sponda preziosa se capirà in fretta i meccanismi della squadra e i movimenti dei centrocampisti, è un’alternativa a Matri che però in questo momento è una riserva in quanto la coppia d’attacco titolare è composta da Vucinic e Giovinco. Dimostrando di non avere paura dei paragoni, Bendtner ha scelto la maglia di David Trezeguet: con il numero 17 sulle spalle cercherà di rispolverare quelle qualità che avevano fatto innamorare Wenger e che in effetti lo avevano proposto all’attenzione generale come un potenziale grande attaccante.
I gol - Bendtner ha capito subito che deve salire in corsa sul treno bianconero. Le sue prime parole, raccolte dal sito bianconero, dimostrano un approccio sereno e grintoso: «Penso sia un momento importante per la mia carriera, sono arrivato nel più importante club italiano: è una grande opportunità per la mia crescita. Spero di portare entusiasmo, tanto cuore e buon gioco. Voglio cercare di esprimermi al massimo e di restare umile. So esattamente come Conte fa giocare la squadra e spero di mettermi subito a sua disposizione. Vorrei essere parte di qualcosa di speciale e di grandioso, aiutando la Juve a vincere ancora. Ai tifosi dico solo che sono orgoglioso e che cercherò di segnare molti gol». E proprio i gol sono il grande punto interrogativo: in carriera solo una volta Bendtner è andato in doppia cifra. Era il 2006-07, giocava nel Birmingham e arrivò a quota 11. Ma era la serie B inglese. Con l’Arsenal al massimo ne ha fatti 9. Chissà che la maglia di Trezeguet non lo aiuti a sbloccarsi. (G.B. Olivero - Gazzetta dello Sport)
Ha disputato il suo primo allenamento con i bianconeri: vuole rimettersi in forma e convincere al più presto Conte.
Bendtner si prende la Juve.
La squalifica che strappa Nicklas Bendtner alla Nazionale - causa mutande griffate esibite all'Europeo dopo un gol - diventa manna per Antonio Conte: dieci giorni per restituire smalto al danese, insegnargli schemi e testarne qualità . All'allenatore bianconero era capitato di vederlo, però la conoscenza era superficiale: dopo l'acquisto ha divorato dvd e relazioni, adesso in campo è un'altra storia.
PRIMAVERA - Il gigante danese è tra i primi a raggiungere Vinovo, al volante del Cherokee fiammante appena ricevuto dalla società. Sorride ai tifosi che sfidano la pioggia, raccolti dietro le transenne all'ingresso, e si guarda attorno dopo aver parcheggiato perché vuole scoprire in fretta il nuovo mondo. E' un giorno speciale, perché per la prima volta s'allena davvero in gruppo, e pazienza se la prima squadra è ridotta a sei calciatori e attorno ha i volti bambini dei Primavera. Li incrocia, i ragazzini, affacciandosi sul prato e stringe la mano a tutti, uno per uno: un gesto gentile che smentisce l'etichetta capricciosa incollata da qualche esuberanza e ingigantita dai tabloid.
ENTUSIASMO - Avrebbe voglia di smentire subito anche le perplessità che lo inseguono: il peccato originale è completare un attacco che aspettava Robin Van Persie o Edin Dzeko, il sospetto è la scelta di Arsene Wenger che l'ha sbolognato in prestito al Sunderland e adesso lo gira alla Juve, ma se non si cade nella trappola di considerarlo un'alternativa al top player l'operazione medita fiducia. Costo zero per un 24enne protagonista dell'Europeo, frenato nella consacrazione ma di considerevoli doti fisiche e tecniche, senza controfigure nell'organico bianconero e perciò in grado, tatticamente, di offrire soluzioni alternative. Avrebbe voglia di smentire le perplessità, però deve pazientare: la firma con la Juve è arrivata dopo dieci giorni di inattività, è in lieve sovrappeso ed è ancora comprensibilmente spaesato. Però entusiasmo e volontà si intuiscono con un'occhiata: cerca i compagni e punta l'area quando si gioca, dà l'anima nelle corse su distanze differenti effettuate tra gli esercizi di possesso e la partita.
TWEET - «Il suo inserimento sarà graduale» l'anticipazione di Massimo Carrera, allenatore reggente, e Bendtner sa che è giusto così, nonostante fatichi a dominare la smania: «Spero di portare entusiasmo, tanto cuore e buon gioco - le sue prime parole bianconere -.: voglio esprimermi al massimo e rimanere umile. Darò sempre tutto e cercherò di segnare tanti gol per aiutare la Juve a raggiungere i suoi obiettivi» . Non aggiungerà molto, da qui al debutto che sogna ( «Voglio dimostrare tutto questo sul campo, senza parlarne troppo» ), ma la vertigine bianconera traspare dai tweet: «Fantastic Juve» , «Great Juve» e quel semplice 17 che cristallizza la scelta del numero. Lo stesso di Armand Traore e di Eljero Elia, stranieri meteore delle ultime stagioni come qualcuno perfidamente ricorda, ma anche di David Trezeguet: senza avventurarsi in paragoni ingombranti, Nicklas, come il fuoriclasse francese, spera di rimanere a lungo e segnare tanto.
PASSO - Numero di maglia a parte, riferimenti del passato bianconero sono i grandi connazionali che l'hanno preceduto: John Hansen, Carl Praest e Michael Laudrup. «Proverò ad onorarli per quanto mi sarà possibile - promette -. Laudrup, probabilmente, il più forte calciatore danese di sempre: qui ha fatto molto bene e spero che anche per me essere venuto alla Juve sia stato un passo nella giusta direzione».
(Antonio Barillà - Corriere dello Sport)