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    Belotti-Torino, c'eravamo tanto amati... ora saranno fischi

    Belotti-Torino, c'eravamo tanto amati... ora saranno fischi

    • Andrea Piva
    C’eravamo tanto amati. Ma stavolta i protagonisti non sono Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli come nel celebre film di Ettore Scola. I protagonisti, nella versione a tinte granata della pellicola che andrà in scena durante Torino-Fiorentina, sono Andrea Belotti e i tifosi di casa: l’ex capitano e idolo (“Neanche al Genoa per Milito ho visto così tanta passione per un giocatore” ha ammesso Ivan Juric) e coloro che per anni lo hanno sostenuto, amato e non gli hanno perdonato un’addio così freddo e silenzioso. 

    FISCHI E STRISCIONI - L’anno scorso, quando il Gallo per la prima volta tornò a Torino da avversario (in quel caso da calciatore della Roma), in Curva Maratona comparve uno striscione: “Non ti possiamo insultare perché non ti fanno giocare”. E José Mourinho, in effetti, non lo fece giocare neanche quella volta, gli insulti e i fischi dallo stadio però ci furono lo stesso. Non tanti quanti quelli che gli sono stati riservati lo scorso settembre, quando Belotti entrò in campo nei minuti finali di Torino-Roma: fischi che si tramutarono poco dopo in un boato di gioia perché Duvan Zapata segnò il primo gol in maglia granata. In Torino-Fiorentina, il Gallo dovrebbe scendere in campo per la prima volta da titolare contro la sua ex squadra e l’accoglienza che gli verrà riservata, nonostante il gemellaggio tra tifosi granata e viola, sarà lo stesso di settembre, se non peggiore per il fatto che potrebbe essere beccato dalla curva per più tempo, per tutti i minuti in cui resterà in campo. 

    PERCHÉ BELOTTI SARÀ FISCHIATO - A far incrinare in maniera irreversibile il rapporto tra Belotti e una parte dei tifosi del Torino (non tutta la tifoseria, c’è infatti chi ancora lo ringrazia per quanto fatto negli anni in granata, i gol e il grande impegno messo) non è stato il fatto che abbia deciso di non rinnovare il contratto e liberarsi a parametro zero nell’estate del 2022, ma il silenzio durato mesi, il non aver mai voluto annunciare il suo addio e salutare una tifoseria che gli è sempre stata vicina, anche nei momenti più difficili, quando i gol non arrivavano. Un addio gestito male dallo stesso attaccante, un tempo amato e ora considerato una sorta di traditore. 

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