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    Belotti lavora per la Juve e per il futuro, il Torino per non essere più 'Gallo dipendente'

    Belotti lavora per la Juve e per il futuro, il Torino per non essere più 'Gallo dipendente'

    • Mirko Mauro
    Fermo ai box da ormai più di due mesi a causa di una lesione di secondo grado al bicipite femorale, Andrea Belotti si appresta a rientrare in campo per la seconda parte di stagione, dove dovrà lasciarsi alle spalle i fantasmi di questi ultimi mesi, costernati da infortuni. Difficile rivederlo subito dopo la sosta, al massimo potrebbe essere portato in panchina. Più probabile trovarlo pronto per la sfida successiva, quella casalinga contro il Venezia del 12 Febbraio, prima di arrivare alla partita più sentita dell’anno, quella del derby contro la Juventus, in cui il capitano granata vuole esserci al top della sua condizione.

    NON PIU’ BELOTTI DIPENDENTI – La voglia di rivalsa del “Gallo”, dopo questi mesi difficili, sarà sicuramente alta. Ma al suo ritorno Belotti non troverà più un Torino che veniva trascinato dalle giocate del suo capitano e contava sul suo contributo in maniera essenziale. La squadra granata infatti, in questa prima parte di campionato è stata plasmata da Ivan Juric, arrivato sulla panchina torinese nella scorsa estate. Il tecnico ha trovato una quadratura ottimale per la sua squadra, e cosa più importante, ha saputo farlo riuscendo a rinunciare (anche se per necessità) al suo giocatore chiave. Certo, l’apporto offensivo degli attaccanti del Torino è ancora limitato: Sanabria infatti, che ha preso le redini dell’attacco vista l’assenza di Belotti, ha totalizzato 5 gol e 1 assist in 21 partite. Dall’altro lato però, Juric ha saputo ridare alla squadra un equilibrio e una solidità difensiva che da anni erano il punto debole del Toro: dopo 22 partite giocate infatti i granata possono vantare la terza miglior difesa del campionato assieme alla Juventus con sole 21 reti subite. In aggiunta a questo fattore, anche quest’anno l’allenatore croato ha saputo mettere in risalto alcuni dei talenti più giovani e di maggior prospettiva all’interno della sua rosa, come già successo nelle passate stagioni quando sedeva sulla panchina del Verona. A trarne benefici quest’anno sono stati giocatori come Singo, Pobega e Brekalo, autori di una stagione fin qui positiva sotto tutti gli aspetti.

    CONTRATTO IN SCADENZA – La situazione legata al campo però non è l’unica che potrebbe incidere nella riconquista del posto da titolare del capitano del Toro. La scadenza del contratto di Belotti è ormai a soli sei mesi di distanza, con diversi club alla finestra a monitorare la situazione, e diverse proposte di rinnovo ormai declinate. Proprio il presidente Cairo, sulla questione si era espresso dichiarando “Non penso voglia firmare, non posso costringerlo” dopo aver presentato al “Gallo” e al suo entourage un’offerta importante, seguita dall’ennesimo rifiuto. Nonostante l’avventura in granata sembri ormai agli sgoccioli però, il numero 9 vuole essere protagonista anche di questo nuovo Torino, dopo aver trascinato per anni la squadra in stagioni difficili caratterizzate da continue lotte per la salvezza, e scalpita per assaporare nuovamente il gusto del campo in quella che, almeno fino a giugno, è ancora la sua casa.

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