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Belgio, il ct Martinez: 'Primo tempo buttato, ma chi era allo stadio sa perché. Su De Bruyne e Hazard...'
Come si spiega il brutto primo tempo giocato dalla sua squadra?
“Penso sia difficile da spiegare a chi l’ha vista in TV, ma facile per chi era allo stadio. I tifosi hanno creato una incredibile atmosfera, li hanno aiutati a segnare. A quel punto, eravamo un po’ scioccati, non riuscivamo a tenere il ritmo dei danesi. C’era da aspettarselo, penso anche che nel primo tempo ci sia stata tanta emotività. Il secondo è stato più razionale, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Queste sono le vittorie di cui fare tesoro, che ti migliorano come squadra”.
Si aspettava che De Bruyne fosse già a questi livelli?
“È difficile da dire, non puoi mai dubitare di uno col suo talento. Credo che però ci sia anche altro: il modo in cui ha giocato nel secondo tempo non è quello di un calciatore che è stato fermo. Dimostra come ha saputo lavorare, è stato impressionante per uno che è stato fuori così tanto riuscire a cambiare una partita così”.
Perché ha scelto Denayer e non Boyata?
“Era perfetto per il modo in cui gioca il Belgio, lo abbiamo visto nella Nations League. Ha fatto un grave errore all’inizio, ma sono cose che accadono nel calcio: è uno sport che si basa sugli errori. L’importante è come si reagisce agli errori”.
Cosa pensa della squadra danese?
“Hanno usato il vantaggio di giocare in casa molto bene. Ci hanno messi sotto pressione, erano più veloci in tutto. Parliamo di una squadra piena di talento, forte anche a livello tattico. Riescono a inserire qualsiasi giocatore. Nel primo tempo ci hanno impedito completamente di giocare, nella ripresa siamo stati noi stessi”.
Cosa pensa della partita di Axel Witsel?
“Credo che sarebbe interessante chiederlo a un tifoso neutrale. Penso che sia entrato bene, non sembrava un giocatore che non giocasse una partita da così tanto tempo. È una dimostrazione per qualsiasi sportivo: se si vogliono raggiungere dei risultati, bisogna lavorare come ha fatto Axel per recuperare”.
C’è stata una grande differenza tra le due frazioni di gioco. È un fatto di mentalità?
“Non penso che nel primo tempo ci siano stati nostri demeriti, è andato così per l’atmosfera dello stadio e per i meriti della Danimarca. Eravamo indietro su tutto: sono cose che capitano, ma penso che sia merito del modo in cui la Danimarca ha sfruttato il fattore casa. Siamo riusciti a cambiare la partita nella ripresa, abbiamo capito cosa dovremo fronteggiare in questo torneo per vincere: non si possono buttare 45 minuti.
Witsel, Eden Hazard e De Bruyne sono pronti per partire titolari? “Sì, forse non per giocare 90 minuti, ma lo vedremo nelle prossime partite. Hanno avuto una grande influenza su questa partita e hanno potuto testarsi in una gara ad alta intensità. Ora il prossimo step è vedere se reggono 90 minuti, penso che lo scopriremo contro la Finlandia”.