Belfodil da record, quanti rifiuti per Lazio e Napoli: è stato il mercato dei 'no'
Ishak Belfodil rappresenta un piccolo grande record nella storia del calciomercato. L'attaccante algerino, prima di accasarsi al Livorno negli ultimi minuti della sessione invernale del mercato, ha risposto no in 9 occasioni, bloccando di fatto le trattative in entrata dell'Inter alla voce attaccanti, che resta forse l'unico nodo irrisolto per Mazzarri. Ma è stato più complessivamente un gennaio all'insegna del vorrei ma non posso, con una serie di trattative anche ben avviate e poi sfumate per il rifiuto di un calciatore, di una società o di interferenze esterne. Quelle che hanno fatto tramontare lo scambio tra Inter e Juventus per il clamoroso passaggio di Mirko Vucinic in nerazzurro e quello di Fredy Guarin alla corte di Conte. E, rimanendo in tema di scambi naufragati, anche lo stop di Kevin Constant al suo passaggio al Napoli per Armero al Milan ha creato qualche imbarazzo, soprattutto in casa rossonera.
LOTITO, QUANTI NO - L'allenatore campione d'Italia si è consolato con l'arrivo di un ricambio di lusso in attacco, Osvaldo, ma si troverà ad affrontare la seconda metà di stagione con ben 6 punte in organico, visto che il montenegrino ha scartato tutte le piste alternative all'Inter, mentre Giovinco e Quagliarella, non intenzionati ad accettare le varie ipotesi di prestito sorte nell'ultimo mese, hanno preferito rimandare a loro volta l'addio al termine del campionato. Tra le grandi deluse dell'ultimo mercato, come non citare la Lazio di Lotito, che ha sì monetizzato come meglio non avrebbe potuto l'addio di Hernanes a un anno e mezzo dalla scadenza del contratto, ma ha ricevuto soltanto porte in faccia. Dai due attaccanti della Juve al colpo last minute Biabiany, fino al giovane Pasalic, che ha preferito il Chelsea. Sapore di beffa anche al Napoli, che si è visto soffiare sotto il naso Nainggolan e Bastos dalla Roma ed è stato letteralmente scherzato dall'atteggiamento incomprensibile del presidente del Lione Aulas sulla vicenda Gonalons, negato dopo aver accontentato la sua esosa richiesta da 17 milioni di euro.
ANCHE LIPPI MASTICA AMARO - Protagonista inconsapevole di questa corsa al rifiuto è diventato il Guangzhou Evergrande allenato da Marcello Lippi, venuto in Italia con l'idea di aggiungere un pezzo da 90 alla sua squadra, ma Diamanti prima e Biabiany poi si sono rivelati obiettivi troppo ambiziosi per un campionato in ascesa ma non ancora sufficientemente riconosciuto in ambito internazionale. Le condizioni sul pagamento imposte dal Bologna per privarsi del suo faro e la volontà del francese di non abbandonare il grande calcio a soli 25 anni hanno fatto il resto.