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    Behrami a 360°: 'A Napoli poco equilibrio. Mi manca il gol'

    Behrami a 360°: 'A Napoli poco equilibrio. Mi manca il gol'

    Il centrocampista Valon Behrami ieri sera ha partecipato alla trasmissione 'In casa Napoli' sull'emittente locale Piuenne. 'Il pareggio col Genoa? Nel secondo tempo abbiamo perso ritmo, la squadra rossoblù non ha creato molto, era una partita sotto controllo - ha spiegato lo svizzero -. Purtroppo non chiudere il match spesso si paga; ho sentito tanti pareri negativi, ma a mio avviso sono eccessivi. Vero, non siamo una squadra in grado di gestire il risultato, era così anche l'anno scorso. Dobbiamo migliorare da questo punto di vista, ma credo che prima del calcio di punizione di Calaiò stavamo facendo bene e se avessimo chiuso sull'1-0 si sarebbe parlato di una prova di grande maturità. Abbiamo perso tanti punti contro le medio-piccole, non siamo ancora in grado di lottare per lo scudetto. Con le grandi squadre facciamo meglio perchè riusciamo ad essere al 100% mentalmente, ma non è facile restare costantemente a questo livello. In ogni caso, il progetto Benitez è appena iniziato. Quando si cambia mentalità è ovvio che ci siano dei problemi: il mister l'ha rivoluzionata e forse non ha ancora tutti gli uomini di cui ha bisogno per attuarla. A Napoli, poi, c'è poco equilibrio, si passa subito dall'esaltazione alla negatività. La stagione fino ad ora è positiva, se guardiamo alle tre competizioni. Dobbiamo migliorare di più sul possesso palla, il mister ci ha sottolineato tanti aspetti negativi anche dopo le vittorie importanti. Di certo non dobbiamo cambiare modulo: Benitez non l'ha fatto dopo partite disastrose, e non lo farà ora. La sua filosofia è quella che stiamo portando in campo. Jorginho? Si è inserito bene, con le qualità che ha può giocare ovunque, anche in Nazionale; l'esclusione dalla lista Uefa è stata una scelta obbligata, serviva un difensore. Nel nostro centrocampo il turnover non cambia il livello qualitativo, abbiamo ottimi giocatori in quel reparto. L'Europa League? Raggiungere gli ottavi per noi è fondamentale, ci vorrà una reazione immediata contro un'ottima squadra come lo Swansea. Loro hanno una mentalità spagnola, giocano bene a calcio: non possiamo sottovalutarli, per batterli dobbiamo alzare il ritmo ed essere al 100%. Dobbiamo accorciare la squadra cercando di non far arrivare palloni puliti, con le distanze ravvicinate giuste possiamo arginarli. Bisogna intervenire sulla traiettoria del passaggio per bloccare le loro trame offensive, non necessariamente seguire l'uomo. La finale di Coppa Italia? Mi piacerebbe tanto vincere il mio primo titolo in azzurro'. 

    'Essere del Napoli è qualcosa di unico, che va oltre il calcio: vivendo la città mi rendo conto di quanto sia importante questa squadra - ha proseguito Behrami -. Quando sono arrivato ricordo che c'era un certo scetticismo nei miei confronti, ma alla fine sono riuscito a conquistare i tifosi. Qui ci sono ancora tante sfide che ho voglia di conquistare. Io cattivo? Alla fine in campo non ho mai fatto male a nessuno, e le ho sempre prese! E poi mia figlia mi ha cambiato: anche domenica sono tornato a casa nervoso dopo la gara, mi è bastato vederla per tranquillizarmi. Il colore dei capelli? Una scelta scaramantica, non lo cambierò finche sarò calciatore. Il mio ruolo? Zola l'ha cambiato molto: in Inghilterra giocavo box-to-box, a tutto campo. Dipende, in ogni caso, dal tipo di squadra in cui si gioca. Con le caratteristiche degli azzurri, con tanta qualità in attacco, il mio miglior contributo posso darlo nella fase difensiva. Mi manca il gol, negli ultimi anni ormai sono lontanissimo dalla porta; certo, mi diverto nella mia posizione, ma provare quella gioia di nuovo mi piacerebbe. Benitez ha provato a cambiarmi di ruolo, ma ha capito subito che non ne ero felice... Con lui devo cercare sempre il pallone, non devo pensare solo a difendere. Il calcio inglese è più spensierato rispetto a quello italiano, ci sono meno pressioni, in campo senti meno paura e questa differenza purtroppo credo sia impossibile da cambiare. Lì quando fuori casa perdevamo tre o quattro a zero non succedeva nulla, quindi si giocava in una maniera più aperta. L'esperienza inglese mi ha migliorato, ora non entro più in campo con la tensione che avevo prima di conoscere la Premier. Il mio connazionale Fabian Schär? E' un ottimo difensore, sempre pericoloso sulle palle alte: lo vedrei bene nel Napoli'.

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