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    Beckham e Mourinho, tutti spingono Ibra in MLS:  i Galaxy lo aspettano

    Beckham e Mourinho, tutti spingono Ibra in MLS: i Galaxy lo aspettano

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    L'infortunio, il ritorno, una cavalcata verso l'erba da calpestare, nuovamente. Non più con la 9 sulle spalle, lasciata a Lukaku, ma con la 10, il numero per eccellenza, quello sfiorato all'Inter prima di volare a Barcellona, quello di cui si è impossessato al Paris Saint-Germain una volta salutato il brasiliano Nené. Eppure... qualcosa non va. Zlatan Ibrahimovic non sembra Zlatan Ibrahimovic: quel se stesso di cui è pieno, di cui va orgoglioso (giustamente), sembra essersi smussato, spigoloso e decisivo com'era, dopo il terribile infortunio al ginocchio. E' rientrato, in anticipo, solo come Re Zlatan sa fare, ma i numeri, com'è normale che sia, gli hanno remato contro: 13 minuti col Newcastle il 18 novembre, 28 contro il Brighton il 25 novembre, 2 col Watford 3 giorni dopo. Una comparsata nel derby perso col City, tre panchine consecutive senza vedere il campo, infine 45 minuti contro il Burnley nella giornata di Santo Stefano. Poco prima, una rete nella sconfitta contro il Bristol City in Coppa di Lega. Numeri non da Ibra. 

    MLS NEL FUTURO? - Dopo la sfida contro il Burnley del 26 dicembre, nuovi problemi al ginocchio, che lo fermano ancora una volta ai boc. Che poi, "fermano" non è la parola giusta, visto che Zlatan Ibrahimovic ha iniziato a lavorare da subito, come solo Zlatan Ibrahimovic sa fare. La concorrenza, però, è sempre più alta, come l'età sulla carta d'identità. E quindi? Quindi prende l'idea di una cessione, di un futuro lontano dalla Premier e anche dall'Europa, in quella MLS alla quale ha sempre strizzato l'occhio. 

    MOU E BECKHAM - José Mourinho, in conferenza stampa, tempo fa dichiarò: "Se Zlatan vuole un futuro in un altro paese, allora siamo qui per aiutare e creare le condizioni affinché questo accada, non per rendere la vita difficile". Parole che guardano all'estero, prese e ribattute da uno che a Old Trafford il suo lo ha fatto, con un'altra maglia leggendaria, la 7, ereditata da Eric Cantona. David Beckham, co-proprietario della franchigia di Miami attesa in MLS per il 2020, ha spiegato: "Ibrahimovic aiuterebbe la MLS a crescere". Senza più Kakà, che ha lasciato il calcio e Orlando, seguito da Pirlo, serve un uomo forte del Vecchio Continente. 

    CONTRATTO FIRMATO? - Chi più di Ibra? Nessuno, al momento. Tanto che L'Equipe, nella giornata di ieri, ha raccontato di un contratto da tre anni già firmato con i Los Angeles Galaxy, reduci da due anni difficili e alla ricerca di un nuovo uomo franchigia, il sole attorno al quale ruotare. E, al top, in pochi illuminano come Zlatan. "E' una leggenda, sarebbe un sogno" le parole di Giovani dos Santos, numero 10 proprio dei Galaxy. Numero 10, che forse, tra qualche mese (il mercato chiude a maggio, la stagione inizia a marzo) dovrà lasciare a Zlatan Ibrahimovic, quello che non ha soprannomi. Il motivo? "​Per avere paura basta guardarmi giocare, non mi serve certo un soprannome". E la MLS non vede l'ora di avere paura...

    @AngeTaglieri88
     

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