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    Bayern, che flop con Tuchel! Giocatori, mercato e dirigenza, tutti sotto processo: ecco chi rischia di pagare

    Bayern, che flop con Tuchel! Giocatori, mercato e dirigenza, tutti sotto processo: ecco chi rischia di pagare

    • Simone Gervasio
    Suonano forte gli allarmi all’Allianz Arena. Il Bayern di Tuchel non va e cade, fragorosamente, a Mainz. Il 3-1 che spalanca la strada al Borussia Dortmund nel confronto testa a testa per la Bundesliga 2022/23 è solo l’ultimo di una serie di episodi rari in casa bavarese. Liti tra giocatori, risultati altalenanti e gestione societaria rivedibile: questa rischia di essere una stagione di rottura per Muller e compagni, una di quelle che portano a quelle rivoluzioni estive tanto care ad altri club e quasi mai viste al Bayern.

    ESONERATO - Kahn e Salihamidžić, rispettivamente ad e ds del club, avevano fiutato l’aria. Nonostante un campionato non eccezionale ma comunque positivo che vedeva i bavaresi davanti a tutti e in lotta col Borussia, durante l’ultima pausa per le nazionali, e dopo un ko con il Bayer, avevano premuto il bottone con su scritto panico e avevano esonerato Nagelsmann nel bel mezzo della stagione e a pochi giorni dai quarti di Champions League. Il Bayern si era affidato a Thomas Tuchel (con un contratto fino al 2025) e, nonostante la stranezza della mossa, non congeniale a un club che ha fatto della stabilità una sua caratteristica, i risultati parevano subito dare ragione al cambio. Lo spogliatoio, l’ambiente tutto non sopportavano più le stranezze del giovane allenatore e allora, con l’ex Chelsea in panca, il Bayern si era sbarazzato del Dortmund nella sfida che sembrava poter chiudere la contesa per il titolo. Un debutto scintillante cui però hanno fatto seguito solo passi falsi in campionato. Un solo punto raccolto con Hoffenheim e Mainz, cui vanno aggiunte l’eliminazione in Coppa di Germania con il Friburgo e quella dalla Champions per mano del Manchester City.

    QUANTI CASI! - Un ko netto, più per il risultato (3-0) che per la prestazione, e un pari stentato in casa hanno smosso i tifosi del Bayern che hanno contestato apertamente l’operato della società dopo un’uscita dalla Coppa con un avversario sì difficile ma che è parsa una resa preventiva. Troppo da accettare per chi è abituato a dominare. E, oltre ai risultati che non arrivano, gli spifferi dagli spogliatoi parlano di un rapporto pessimo tra i giocatori, sfociato con un climax ascendente in uno scontro duro tra Sané e Mané, deflagrato in un pugno del senegalese al tedesco di cui ha parlato tutto il mondo del calcio. Ma non sono i soli scontenti. Muller, bandiera del club, non ha giocato titolare con il City e secondo i ben informati avrebbe già deciso di salutare il Bayern a fine stagione per un’ultima avventura in carriera. L'acquisto di Cancelo si è rivelato sbagliato perché il portoghese non gioca e dovrebbe tornare al City tra qualche mese. Mazraoui ha più volte detto di provare fastidio per il poco utilizzo, mentre la critica tedesca si è scagliata prima contro Neuer e il suo infortunio in montagna e poi contro Upamecano, disastroso nel doppio confronto con la squadra di Guardiola.

    FUTURO - Ora questo nuovo inaspettato ko apre la crisi e mette tutti sotto esame. Più che l’ultimo arrivato Tuchel, nell’occhio del ciclone sono proprio Kahn e Salihamidžić. L’ex portiere è sotto contratto fino a dicembre 2024 e si trova a fare da parafulmine. Gli viene contestato di aver perso a zero Alaba e di aver venduto Lewandowski e averlo sostituito con Chupo-Moting, tra le altre cose. La sua poltrona vacilla e impazza già il toto successore. Il primo nome è quello di Philip Lahm, direttore generale del comitato organizzatore di Euro 2024. Ma non sono da escludere piste più tradizionali come quella del presidente onorario Uli Hoennes che però spingerebbe per piazzare in quel ruolo suo figlio Florian, e due profili come quello di Bierhoff e Rummenigge. A differenza delle altre stagioni, si prospetta un fine stagione caldo per i tedeschi. Dopo l’eliminazione dalla Champions, Tuchel aveva detto: “A Parigi con il Psg ho visto quanto sia triste a volte che i titoli di campionato siano dati per scontati. Non puoi aspettarti che venga festeggiato come quando uno sfavorito diventa campione, ma è un po’ un peccato viverlo così. I giocatori stessi penseranno che sia quasi normale ad un certo punto. Non dobbiamo vergognarci di questo titolo". Tutto giusto ma se alla fine non dovesse arrivare neanche il Meisterschale la stagione del Bayern entrerebbe nella storia ma dalla parte sbagliata.
     

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