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  • Bastianelli a CM: 'La verità su Babacar. Inter, che affare Butic. Su Ighalo...'

    Bastianelli a CM: 'La verità su Babacar. Inter, che affare Butic. Su Ighalo...'

    Ci sono procuratori e procuratori. Chi è sempre in prima pagina, chi agisce nell’ombra, chi ha un profilo umile. Chi parla in continuazione, chi sceglie il silenzio e i fatti. Ma alla fine quello che conta sono i fatti. E tra i tanti agenti che ci raccontano la propria estate, c’è massima soddisfazione per Patrick Bastianelli, intervistato da Calciomercato.com per una panoramica sui suoi trasferimenti, molte soddisfazioni e ancora una volta tutti i tasselli al posto giusto.
     
    Bastianelli, iniziamo da un talento: lei ha portato il baby Butic all’Inter, com’è andata?
    “Proprio così. Sono molto contento di questa operazione, Karlo Butic è un prospetto di grande talento: l’Inter lo ha seguito a lungo e siamo riusciti a portarlo in Italia. Un ’98 con qualità importanti, è un attaccante mancino con 29 presenze e 6 gol già messi a segno in Croazia nonostante la giovane età”.
     
    Lei era stato l'agente che aveva portato Balotelli proprio all’Inter, adesso un altro giovane niente male…
    “Ricordo con grande soddisfazione l’affare Balotelli, fu una scommessa vinta – e non facile da realizzare, vista la concorrenza – quella di portarlo in nerazzurro dal Lumezzane dove ha confermato di avere qualità fuori dal comune. Poi, quel che è stato della sua carriera successivamente non sta a me giudicarlo; ma auguro a Mario sempre il meglio. Butic può fare cose ottime, inizierà in Primavera poi in futuro si vedrà. Mi ricorda Kovacevic per colpi e giocate”.

    Com’è andata l’estate di mercato per Babacar? Il giocatore pare non volesse muoversi.
    “Confermo. Il ragazzo ha fatto una scelta molto chiara e precisa: non ha voluto spostarsi da Firenze, una città dove si trova benissimo da anni e ha ancora tanto da dimostrare. La Fiorentina lo ha cresciuto, peraltro è tornato il direttore Corvino che ha "scoperto" Babacar e ‘costruito’ l’inizio di carriera di Khouma in viola sin dalle giovanili”.
     
    E anche la Fiorentina ha preso una posizione netta, nonostante tanti club dal Sassuolo al Crystal Palace abbiano provato a prenderlo.
    “Sono arrivate delle proposte, la decisione di Babacar è stata di rimanere; anche perché i segnali dalla società sono stati forti: un prezzo importante e nessun margine sul prestito, segno di stima verso un giocatore che ha solo 23 anni. Tanto che la Fiorentina non ha preso altre punte pur avendo tre competizioni. Si punterà quindi anche su Babacar e il giocatore ne è felice”.
     
    C’era anche qualche big italiana interessata…
    “Qualche sondaggio c’è stato (sorride, ndr). Ma adesso Babacar vuole far bene con la maglia viola, in futuro vedremo cosa succederà”.
     
    Come sta Andreolli? L’Inter ci punterà ancora dopo l’esperienza al Siviglia che era iniziata benissimo?
    “Manca davvero poco al suo rientro in campo, questione di settimane per mettersi a disposizione di Frank De Boer. Marco è pronto e carico per ripartire con l’Inter, la società gli ha dato fiducia anche perché Andreolli ha dimostrato il suo valore anche nella passata stagione: prima dell’infortunio, al Siviglia stava andando alla grande. Posto da titolare in una big europea, ottime prestazioni, Emery era molto contento di lui. Poi purtroppo è stato sfortunato; ma è un ragazzo tenace, professionista esemplare tornerà più forte di prima. E potrà far bene all’Inter”.
     
    Nella sua estate piena di soddisfazioni, anche il rilancio di tanti giovani: su tutti c’è Crisetig.
    “Tornare a Crotone è stata una decisione positiva. Crisetig è un classe ’93, un centrocampista di qualità e italiano, fino a poco tempo fa perno del gioco nell’Under 21 di Di Biagio. A Bologna lo hanno penalizzato alcune scelte tecniche, il calcio va così; abbiamo preferito Crotone a diverse altre opportunità italiane e estere perché può giocare con più continuità e mostrare il suo valore. Il Bologna lo ha preso un anno fa dall’Inter e lo seguirà durante la stagione, in attesa di puntarci ancora. Sono sicuro che a Crotone ci siano i margini per far bene, Crisetig ha solo bisogno di fiducia”.
     
    A Crotone ha portato anche Falcinelli: eppure, Di Francesco pensava di trattenerlo?
    “Se Diego si è mosso in prestito solo a fine mercato è stato proprio per questo. Il Sassuolo ha avuto diverse proposte, ma Falcinelli è un attaccante che piace agli allenatori perché al di là delle qualità, lavora per la squadra ed è disponibile al sacrificio. Con Di Francesco ha fatto anche l’esterno offensivo adattato, lui che può ricoprire bene tutti i ruoli dell'attacco. Al Crotone può mettersi in mostra e giocare con continuità, è stata una scelta fatta da tempo nonostante gli inserimenti di altre società”.
     
    Bittante a Cagliari, un acquisto voluto da Giulini.
    “Siamo contenti della soluzione Cagliari per Bittante, anche lui è giovane e italiano e di ottima prospettiva. Arriva in una piazza importante, con un allenatore che lo conosce bene e ha tutte le carte in regola per dimostrare il suo valore, la società lo ha voluto fortemente.
     
    Agazzi invece riparte da Cesena, dopo l’esperienza al Middlesbrough e ancor prima al Milan.
    “E’ stato voluto fortemente dal Cesena. Una bella opportunità per un portiere che reputo abbia ancora tanto da dare, l’esperienza inglese è alle spalle, adesso a Cesena si può puntare in grande e Michael vorrà farsi valere. Ha trovato la massima fiducia dei dirigenti, dell’allenatore e di una città innamorata della propria squadra. E’ la strada giusta, ha già iniziato il campionato nel migliore dei modi e ne siamo contenti”.
     
    Ighalo al Watford invece sta incantando: dalla Championship alla Premier, la salvezza, quest’anno il rinnovo. Cosa pensa del mercato inglese? Ha corteggiato anche lui?
    “Ighalo è stato molto richiesto, poi ha scelto di rinnovare con il Watford anche per strategia della società. Ma quello della Premier è sicuramente il mercato numero uno al mondo anche grazie agli introiti derivanti dai diritti televisivi. E non solo: la gestione del marketing per ogni club, il merchandising, gli stadi che per la maggior parte sono di proprietà e all’avanguardia. I fatturati sono importanti e così i club possono investire. Poi, le scelte dell’allenatore/manager fanno la differenza”.
     

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