Bartomeu: 'Vidal non parte, che bravo Lautaro. Messi a vita nel Barcellona, porte aperte a Guardiola'
Josep Maria Bartomeu parla alla vigilia della sfida tra Inter e Barcellona in Champions League. Il presidente del club catalano ha dichiarato in un'intervista a La Repubblica: "Noi tifosi del Barça abbiamo la fortuna di goderci Messi ogni tre giorni, gli aggettivi per definirlo sono finiti da un bel po' di anni. Leo è impossibile da sostituire e, quando non ci sarà più, saremo costretti a giocare in maniera diversa. Non posso dire che stiamo già preparando il post-Messi, però è vero che già da tempo abbiamo deciso di scommettere su calciatori giovani. Per ora quello che dobbiamo fare non è preoccuparci, ma godercelo. Non so se giocherà domani sera a San Siro, ma è vero che sabato prossimo abbiamo una partita dura contro la Real Sociedad e quattro giorni dopo il Clasico col Real Madrid. Prima di concludere il mio mandato mi piacerebbe fargli un contratto vitalizio come abbiamo già fatto con Iniesta. Si è guadagnato il diritto a decidere quando dire basta. L'unica speranza che hanno i tifosi italiani, inglesi e degli altri Paesi di vederlo da vicino è aspettare che il Barça visiti i loro stadi. Come calciatore Messi è il numero 1 e lo capiremo appieno solo tra qualche anno, perché Leo ha cambiato non solo la storia del Barça, ma quella del calcio mondiale". "Un possibile ritorno di Guardiola? Non dipende da me. È stato Pep a decidere di andare via, ma per lui le porte del Barça sono sempre aperte".
"Vidal? Non è previsto nessun movimento a gennaio. Abbiamo una rosa equilibrata: non ci manca niente, ma non possiamo nemmeno permetterci di perdere qualcuno. Se un calciatore manifesta la volontà di essere ceduto? Mi è già successo più volte. Mai a gennaio, ma a fine stagione. In alcuni casi li abbiamo lasciati andare. Altre volte li abbiamo convinti a restare". "Neymar? È arrivato il PSG con un assegno e c’è stato poco da fare. Quando parlai con lui capii che aveva molti dubbi. La scorsa estate è stato Leonardo a dire che Neymar era sul mercato e noi ci abbiamo provato, ma a quelle condizioni era impossibile". "Lautaro? È una domanda-trappola. Quello che posso dire è che all'Inter sta giocando benissimo e non è l'unico ad avermi impressionato. Non è un caso se i nerazzurri sono in testa alla classifica della Serie A". "Ibrahimovic? Il suo arrivo l'avevo vissuto da tifoso e pensavo che fosse un grandissimo acquisto. Nel frattempo abbiamo vinto le elezioni e ci è toccato venderlo, perdendo un sacco di soldi. Ma alla fine era la cosa da fare per il bene dello spogliatoio e dello stesso Ibra. Mi piace Zlatan perché è un tipo diretto, che ti dice le cose in faccia".