Barletta aggredito:| Tatò medita l'addio
Dopo l'aggressione degli ultrà ai giocatori in ritiro, il presidente Roberto Tatò medita l'addio al Barletta (Lega Pro): "A seguito dell'increscioso episodio accaduto ad alcuni calciatori del Barletta in ritiro a Sturno, da parte di alcuni sedicenti tifosi ultras, comunico che non posso accettare episodi di natura delinquenziale e che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato, episodi, tra l'altro perpetrati nei confronti di nostri tesserati".
"Quando ho deciso di entrare in questo mondo avevo solo l'intenzione di parlare di calcio, quello giocato, con i suoi momenti entusiasmanti e con quelli meno felici che avevo messo in preventivo. Non è mio costume parlare o vedere altre situazioni che, ripeto, hanno a che fare con atteggiamenti da cronaca nera".
"Ribadisco, però, un concetto. Queste persone, che si sono rese protagoniste di un episodio così vigliacco, non hanno nulla a che vedere con il 99,99% del pubblico barlettano che ha saputo contestare avverso alcune prestazioni poco felici della nostra squadra, ma lo ha fatto sempre in maniera civile e ci è stato comunque sempre vicino. Voglio altresì sottolineare che la società è assolutamente solidale e vicina verso i giocatori protagonisti della vicenda accaduta a Sturno".
"In questo momento sono profondamente deluso e amareggiato. Pertanto, invito tutti coloro a cui sta a cuore la sorte del calcio biancorosso di isolare subito questa sparuta frangia di violenti. Rifletterò nei prossimi giorni se sarà il caso di farmi da parte, perchè mi rendo conto che fare calcio a Barletta in queste condizioni è davvero difficile".