Barimania:| Tutto tace. Ma perchè?
Tutto tace. E, purtroppo, a Bari non è una novità. Il campionato è ormai terminato (in verità il torneo dei galletti era già concluso da mesi) ma di scossoni e chiarimenti nemmeno l'ombra. L'unica certezza è che il club (meno male) ha racimolato le credenziali per iscriversi alla prossima serie B. Già, ma con quali programmi? E soprattutto con quali uomini alla guida dirigenziale e tecnica? Nulla di tutto ciò per ora è dato sapere. Si può comprendere la delusione di una proprietà ormai stremata da una gestione ultra trentennale, nonché umiliata da un'annata balorda. Ma è pur vero che finchè non si concretizzi la possibilità di passare il testimone, è necessario proseguire lo show.
Un atto dovuto nei confronti del popolo biancorosso che, malgrado tutto, non ha mai smesso di amare e sostenere la squadra. La famiglia Matarrese è trincerata nel silenzio e nella riflessione. Già, ma perché? Non sarebbe più opportuno esternare problemi e preoccupazioni? Nonostante l'irreparabile frattura con la tifoseria e con alcune istituzioni, i proprietari del Bari farebbero bene a comunicare lo stato reale della situazione biancorossa.
Sarebbe opportuno anche chiedere aiuto, se fosse necessario. Perché la gente, pur di sostenere la squadra del cuore, sarebbe pronta a qualsiasi sacrificio. Occorre un'apertura, la volontà di mettere per un momento da parte ataviche frizioni per stringersi attorno al Bari ed avviare un nuovo progetto. Navigare a vista, vivere alla giornata, non ha più senso. Perché il rischio è incappare in rovesci difficili da rimediare. Proprio come è accaduto in questa stagione.
Soltanto i Matarrese possono chiarire alla città i tanti dubbi in essere. Soltanto loro possono spiegare se esiste una reale volontà di vendere il club ed eventualmente fornire una chiave di lettura sui motivi che rendono così difficoltoso l'aggancio ad un acquirente valido. Solo i proprietari del Bari possono disegnare un quadro delle attuali risorse economiche e dei conseguenti programmi che ne possono scaturire. Non parlare, invece, dà luogo ad una serie di potenziali equivoci che inaspriscono un'atmosfera già di per sé assai cupa.
Il consiglio a chi detiene le sorti del Bari, è confessarsi a cuore aperto, con spirito di collaborazione ed umiltà. E' vero: forse in tanti resteranno scettici o ostili. Ma è un rischio da mettere in conto. Perché probabilmente, per altro verso, ci sarà qualcuno pronto a riflettere e, magari, a tendere la mano. Una cosa, infatti, è certa: il Bari ha bisogno d'aiuto. Ma per ottenere sostegno bisogna pur mettersi nelle condizioni di chiederlo nel modo giusto.