Tifosi Bari vs Ventura|: Cronaca della contestazione
Ritorno al passato. Il Bari è di nuovo nell'occhio del ciclone. Dopo due anni di vittorie e soddisfazioni, i biancorossi riprovano sulla propria pelle l'onta della contestazione. Ieri pomeriggio all'antistadio nei pressi del San Nicola si sono vissuti attimi di tensione. L'obiettivo numero uno dell’ira dei supporter dei galletti è Giampiero Ventura. La pazienza del popolo biancorosso nei confronti del tecnico genovese è giunta alla fine. Ed il sentimento è stato manifestato nel modo più eloquente. Adesso è davvero difficile sbilanciarsi sulla permanenza del trainer ligure. Che tirasse un'aria pesante nei confronti del Bari si è intuito fin da domenica sera, dopo l'umiliante sconfitta di Brescia. Uno stop che ha compromesso forse definitivamente la posizione di Gillet e compagni. Ieri alla ripresa degli allenamenti oltre cento tifosi si sono recati all'antistadio per palesare la propria delusione.
La squadra è giunta al campo di allenamento sotto la supervisione di una pattuglia dei carabinieri, nonché della Digos. I giocatori sono apostrofati come 'mercenari' e sono invitati a 'tirar fuori gli attributi'. Una bordata di fischi, invece, accompagna l’arrivo di Ventura. Il tecnico è costantemente beccato durante la seduta: 'Ventura vattene' è lo slogan più ripetuto dal folto drappello di sostenitori. Nel mirino finiscono sovente anche alcuni calciatori: su tutti Castillo, il peggiore al 'Rigamonti'. Ma gli sfottò si sprecano anche per Rivas e Kutuzov. L'atmosfera, tuttavia, non è certo insostenibile. Anzi: la contestazione sembra alquanto blanda. I toni, tuttavia, si infervorano a fine allenamento. Contro la squadra si alza il coro 'Andate a lavorare'. Ma le attenzioni sono tutte su Ventura. L'allenatore preferisce uscire in macchina, insieme al team manager Claudio Vino e al ds Guido Angelozzi. Ma il primo tentativo va a vuoto. Davanti ai cancelli dell'antistadio si erge una muraglia umana che impedisce alla vettura di allontanarsi. Scappano invettive di ogni tipo: Ventura viene invitato a dimettersi. E' necessario l’intervento di carabinieri e Digos per creare un varco che permetta alla macchina di avviarsi. Al transito dell'automobile, però, succede il finimondo: la vettura è presa a calci e pugni, è anche scagliata qualche pietra. Finisce nel mirino pure Angelozzi, anch'egli invitato ad andarsene.
La rabbia è palpabile, ma sbollisce dopo pochi minuti. L'episodio, però, lascia il segno. Al San Nicola Ventura e Angelozzi hanno un primo colloquio con il presidente Matarrese che, però, va via dopo poco per un problema in famiglia. Ma il confronto è solo rimandato. A questo punto, è ovvio che la situazione sia in divenire. Improbabile che, dopo la conferma ad oltranza, il presidente esoneri il tecnico proprio nel momento di maggior difficoltà. Da non escludere, però, che i due si parlino a quattr'occhi e, magari, decidano di separarsi per il bene comune. Oppure, tutto proseguirà senza ribaltoni. 'Una contestazione ci può stare', sono le uniche parole rilasciate da Ventura. Sulla stessa linea il ds Angelozzi. 'Il malumore è giustificabile dopo tanti risultati negativi. Possiamo soltanto ringraziare i baresi per il sostegno che ci hanno riservato finora. La classifica è drammatica e siamo i primi ad esserne amareggiati. Ma non intendiamo mollare fin da adesso'.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)