Bari:| Scoppia la 'Grandolfomania'
Gli è bastato un pomeriggio per scrivere la storia del calcio italiano. Prima di Francesco Grandolfo non era mai accaduto che un calciatore bagnasse il suo esordio dal primo minuto nel massimo campionato con una tripletta. Con l'impresa di Bologna, il 18enne attaccante ha così regalato un sorriso ad un Bari reduce da un'annata disastrosa e avvolto in un futuro privo di certezze. Nelle ultime ore circola la voce che il nuovo tecnico biancorosso potrebbe essere Gigi De Canio. Un'ipotesi complicata dati i difficili rapporti tra il tecnico materano ed il ds Angelozzi. Il ribaltone, invece, è già avvenuto nella vita di Grandolfo che ieri ha visto la sua abitazione trasformarsi in autentica meta di pellegrinaggio. Il giovane attaccante nato a Castellana, però, vive la sua giornata di gloria con semplicità, forte dell'appoggio di una famiglia che lo segue con affetto, ma senza pressione. Papà Michele (che percorre mille volte la strada tra Bari e la casa di Casamassima per portarlo agli allenamenti), mamma Lucia (che non baratterebbe i tre gol in A con un 100 alla maturità), nonna Rosa, i fratelli minori Fabrizio e Fabio, gli amici di sempre Mirko e Marco gli hanno dedicato uno striscione: 'Grandolfo: 1, 2, 3...: da mo vale'. L'augurio più originale per una carriera brillante.
Francesco Grandolfo, la vita è cambiata in un baleno?
'Non ho ancora focalizzato ciò che sta accadendo. Ma devo restare con i piedi per terra: la strada per affermarsi è molto lunga. Basti pensare che i giocatori che ho abbracciato domenica fino a qualche settimana fa li vedevo soltanto in tv'.
Tre gol in un colpo solo consentono una bella raffica di dediche. A chi va il tuo pensiero?
'Innanzitutto a mio zio Paolo che è mancato due anni fa: lui era il mio primo tifoso. A sua figlia, mia cugina, ho regalato la maglia della tripletta: un modo per farmi perdonare per essere mancato al suo matrimonio, a causa di un impegno con la Primavera. Ringrazio pure i tecnici che mi hanno cresciuto nel settore giovanile biancorosso, in particolare Pietro Maiellaro. E ovviamente mister Mutti che da subito mi ha fatto sentire parte integrante del gruppo'.
Come è nata la passione per il calcio?
'Giocando qui all'oratorio di Castellana. E' stato tutto molto rapido: ho trascorso un anno alla Pro Inter e poco dopo ho superato un provino per il Bari'.
La milizia nella Pro Inter non è l'unico punto di contatto con Antonio Cassano...
'In effetti mi sono affidato al suo stesso procuratore, Giuseppe Bozzo. Cassano per me è un mito. Se facessi un decimo di ciò che ha realizzato lui sarei soddisfatto'.
Il talento non manca: se ne sono accorte pure le due squadre di Manchester, non è così?
'Interessamenti di tal prestigio fanno piacere, ma ora penso solo al Bari. Ho appena firmato il mio primo contratto (triennale al minimo federale, ndc): vorrei restare con la prima squadra, crescere e segnare ancora'.
Per contribuire a riprendersi subito la serie A?
'I programmi spettano alla proprietà. Mettiamola così: farò l'impossibile per sfidare al più presto il mio idolo, Gilardino. Come caratteristiche mi rivedo nel centravanti viola. Ma lui è un campione...'.
Prima, però, c'è un altro traguardo da raggiungere.
'Quest'anno sosterrò gli esami di maturità per conseguire il titolo di geometra presso l'istituto Euclide. A proposito: il mio professore di educazione fisica mi ha promesso dieci in pagella se avessi segnato. Beh, penso di essermelo meritato'.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)