Spogliatoio Bari:| Ora è una polveriera
Lo spogliatoio del Bari diventa una polveriera. L'inattesa sconfitta interna con il Bologna ha causato più danni della grandine. O meglio. Ha spezzato equilibri già, evidentemente, labili. L'atmosfera all'interno della squadra biancorossa si è fatta assai pesante. Troppo evidenti sono i segnali di una pressoché totale mancanza di armonia. Lo testimoniano le eloquenti affermazioni rese ieri da Andrea Masiello, uno dei leader del gruppo. Difficile stabilire se si tratti di una bufera passeggera, causata da uno stop compromettente per il proseguimento della stagione. Scontato, invece, che non sarà facile raccogliere energie per affrontare la trasferta di domenica con la Juventus.
Occorrerebbe capire, prima di ogni altra cosa, se la squadra è ancora con Ventura. A scanso di equivoci, però, per l'ennesima volta il ds Angelozzi blinda la posizione del tecnico: 'Ventura non si tocca', dichiara il manager catanese. 'Abbiamo intrapreso un programma con lui ed intendiamo portarlo avanti'. La squadra, dal canto suo, demanda qualsiasi decisione alla società. 'Noi giocatori - afferma Andrea Masiello - dobbiamo farci un bell'esame di coscienza: ci stiamo facendo prendere in giro da tutti. Una squadra in lotta per la salvezza deve essere concreta e badare meno all'estetica. Ci serve una scossa. Le modalità di intervento, però, spettano alla dirigenza'.
Non è questa, tuttavia, l'unica esternazione del difensore viareggino che denota un chiaro malumore. Ad esempio, il 24enne jolly non condivide la scelta di Almiron di seguire la sfida con il Bologna dalla curva nord. 'Non so - prosegue Masiello - se i tifosi abbiano inoltrato una richiesta per avere Sergio con loro. Con tutto il rispetto per i nostri sostenitori, che sono esemplari, in un momento così delicato io sarei rimasto accanto ai compagni vedendo la gara dalla panchina'. Masiello pone attenzione anche sul tema della condizione fisica. 'Abbiamo l'alibi - dice - che molti giocatori stanno recuperando da infortuni. Pertanto, è difficile essere brillanti. Ma arrivare sempre secondi sulla palla non è bello. Negli ultimi 15' con il Bologna molti di noi apparivano in difficoltà. Io ho giocato malgrado un violento attacco influenzale ed un legamento della caviglia rotto. Ma nessuno mi ha ringraziato'. Al quadro va aggiunto il poco edificante siparietto che si è svolto domenica sera, quando molti dei giocatori biancorossi hanno respinto l'invito a presentarsi in sala stampa, dove, infine, è approdato Raggi grazie al decisivo intervento del ds Angelozzi. Insomma, gli umori sono elettrici. E su queste basi la permanenza assume sempre più i crismi della chimera.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)