Il Bari di Mutti:| La difesa diventa bunker
Sarà un calcio all'antica, ma è decisamente concreto. Da quando Mutti è subentrato a Ventura, il Bari ha cambiato copione. In meglio. Il progresso più evidente è concentrato nella fase difensiva. Nelle 24 partite della gestione Ventura, la porta biancorossa è stata violata 39 volte. Ovvero, il Bari viaggiava alla terrificante media di 1,6 gol subiti ogni 90'. Con l'arrivo di Mutti, le cifre relative alla retroguardia sono migliorate: 4 gol incassati in 5 partite. La media del passivo è calata a 0,8 reti ogni 90'. L'esatta metà rispetto ai primi 24 turni.
Un dato che diventa ancor più significativo, considerando l'indubbio spessore dei rivali affrontati negli ultimi 360': Genoa, Lazio, Fiorentina, Udinese e Milan. Non è nemmeno una questione di titolari ritrovati. Vero è che l'emergenza, tirata in ballo da Ventura spesso e volentieri per giustificare la sciagurata stagione del suo Bari, non è ancora finita. Basti pensare che contro il Milan, Mutti ha dovuto rinunciare ai due terzini sinistri di ruolo (Parisi e Salvatore Masiello) e, dopo l'intervallo, ha fatto a ameno anche dell'acciaccato Andrea Masiello, titolare della corsia opposta.
La metamorfosi della fase difensiva è dovuta allo spirito e all'interpretazione più incisiva dei protagonisti. Ma anche ad un dispositivo tattico che garantisce maggiore protezione a Glik e compagni. Il centrocampo a tre si sta rivelando l'opportuna panacea per i difensori biancorossi. Senza contare il generoso apporto degli esterni offensivi. Il giro palla dei difensori (caratteristica basilare del gioco di Ventura) è solo un ricordo. Ora ognuno bada a fare il suo mestiere, senza tanti fronzoli. I rischi sono diminuiti e, quando occorre, ci mette una pezza Gillet. Peccato che tutto questo potrebbe servire a ben poco.
(Gazzetta dello Sport - Edizione Puglia)