Una trattativa, tre nomi. L’approdo al Bari di Francesco Pratali dipende dalle partenze di Daniele De Vezze e Gianluca Galasso. I tre giocatori sono al centro di un maxi scambio che ha impostato il club biancorosso con il Torino. Un affare che, tuttavia, si è arenato due volte. La prima quando non è arrivato il sì di De Vezze intenzionato ad avere dal club granata un anno di contratto in più rispetto al vincolo annuale proposto dai piemontesi. Una volta convintosi il centrocampista, la retromarcia è giunta dal Torino che voleva estromettere Galasso dall’operazione. Perentoria, però, è stata la risposta del ds Angelozzi: 'Lo scambio era stato impostato entro certi parametri. Noi siamo venuti incontro al Torino per rispettare gli impegni. Non c’è motivo, pertanto, di cambiare adesso le carte in tavola. Pertanto, o la trattativa si chiude nei termini concordati, oppure non se ne fa nulla. Ciò non significa che Pratali per noi non sia un elemento gradito, ma per la difesa abbiamo in ballo anche altre opzioni'. Parole che la dicono lunga su quanto il difensore ex Siena non sia, in effetti, una priorità.

A giocare contro Pratali sono, in particolare, le ultime due stagioni, spese tra Torino e Siena. Due anni in cui il 31enne stopper si è smarrito. Ma se Pratali tornasse il marcatore arcigno e dalla spiccata personalità dei tempi di Empoli, potrebbe dare una grossa mano alla difesa di Ventura che, in quanto ad esperienza, mostra ancora evidenti lacune. E’ lo stesso tecnico genovese ad ammettere la necessità di gente navigata. 'In difesa - dice Ventura - ci manca ancora un tassello. Sapete quanto mi piaccia lavorare sui giovani, ma un elemento rodato nella categoria farebbe comunque al caso nostro. L’importante è che venga con la voglia di mettersi in discussione e che possieda le doti adatte al nostro gioco. Pratali? E’ un giocatore che seguiamo, a patto che si rispettino determinate condizioni'.

Malgrado l’apertura, tuttavia, l’obiettivo numero uno di Ventura resta Andreolli (Roma). In più, non più tardi dello scorso gennaio, quando il Torino mise sul piatto Pratali e Pisano per ottenere dal Bari Antonelli, il coach ligure optò per il terzino. Erano tempi diversi: Parisi si era appena infortunato e Salvatore Masiello veniva da un notevole guaio muscolare. Pertanto, occorreva un mancino. Oggi, invece, con Raggi e Belmonte sulla destra e, appunto, Parisi e Salvatore Masiello sulla sinistra, serve come il pane un centrale. E se il Torino accetterà Galasso e De Vezze, sarò proprio Pratali a completare il reparto degli stopper che per ora annovera Andrea Masiello, Marco Rossi e Rinaldi. Toccherà poi al ragazzo di Pontedera scalare le gerarchie di Ventura e risollevarsi dall’oblio in cui sembra caduto.