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  • Bari-Cittadella:| Pugliesi, l'inferno e il ritorno

    Bari-Cittadella:| Pugliesi, l'inferno e il ritorno

    • D.L.

    Figuraccia evitata. Un Bari a dir poco mediocre impatta in casa con il modesto Cittadella. Eppure i biancorossi se la sono vista davvero brutta. Perché la rete di Job aveva in un sol colpo portato in vantaggio i veneti e scatenato la contestazione dei pochi intimi del San Nicola. A proposito, i coraggiosi che hanno pagato il biglietto per assistere all'ennesimo spettacolo di basso profilo sono 408: non si eguaglia, pertanto, il record negativo (51 paganti) stabilito proprio con il Cittadella nel 2002. All'acuto dell’esterno di Foscarini sono seguite altre tre reti. Si erano addirittura illusi i galletti, quando più con il cuore che con il gioco avevano ribaltato il risultato grazie a Bogliacino prima e Donati poi. Ma la prova degli uomini di Torrente non meritava l'intera posta, ed ecco pertanto la rete di Maah a far giustizia.

    A guardare il Bari di ieri c'è davvero poco da stare allegri. La squadra è mancata praticamente in tutti i reparti: difesa lenta, svagata, sempre perforabile, centrocampo piatto ed inespressivo, attacco come sempre anemico. Non c'è traccia di ritmo ed intensità, le pochissime trame ordite dai biancorossi sembrano più frutto del caso che di una vera organizzazione. Meglio tacere delle prove di alcuni singoli: i vari Polenta, Borghese, Ceppitelli, De Falco hanno vissuto una serata da incubo. E ora fa paura anche la classifica: il margine sulla zona play out è ridotto ad appena due lunghezze. Se non arriverà una crescita sul piano fisico, se non si troverà una soluzione alle carenze offensive, il rischio di tremare per centrare la salvezza sarà concreto. Ed anche Torrente deve osare di più in alcuni frangenti (non si spiega la sostituzione Rivas-Kopunek sul 2-2).

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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