Il Bari recrimina:| Pierpaoli, che disastro!
Tutto si compie in diciassette minuti che condannano il Bari alla nona sconfitta in quindici partite. Il 3-0 rimediato dalla Sampdoria non ammetterebbe repliche, ma trova la sua oscura origine prima in un rigore che nemmeno cento moviole hanno chiarito, poi in un'espulsione che in pochi hanno compreso. Al centro delle operazioni c'è l'arbitro Pierpaoli che con le sue decisioni indirizza pesantemente il match. E c'è il biancorosso Marco Rossi.
Il rigore che spezza l'equilibrio è un'acrobazia del direttore di gara e del suo segnalinee. C'è il cross di Cacciatore, il difensore barese cerca il contrasto con le braccia un po' troppo larghe, ma il pallone incoccia prima il ginocchio di Rossi e poi il braccio. L'arbitro è distante mille miglia, ma sente la segnalazione del suo collaboratore e indica il dischetto ammonendo pure Rossi. Ma non è mica finita. Perchè Pierpaoli ne combina un'altra. Il Bari guadagna un corner: nel mischione Rossi cerca spazio e i doriani non ne concedono. L'arbitro invita alla calma, Rossi fa due passi verso Curci che lo allontana platealmente per ben due volte. Pierpaoli, però, ammonisce sia il colpevole Curci, sia, per la seconda volta, il centrale del Bari che lascia il campo fra le lacrime, confortato da un doriano che gli sussurra di aver ragione.
Ventura, inoltre, giustamente arrabbiato per la seconda beffa, viene invitato a raggiungere gli spogliatoi, reo di aver chiesto un po' di rispetto al quarto uomo. Dieci contro undici, sotto di un gol, con una formazione largamente rimaneggiata, la partita del Bari va in archivio dopo mezz'ora tra la disperazione generale. La classifica, almeno, resta più o meno invariata. La salvezza è ancora a tre punti. Forza ragazzi, non si molla. A dispetto di tutto e di tutti.
(Gazzetta del Mezzogiorno - Edizione Puglia)