L'onore è salvo. Il Bari perde la partita, ma non la faccia. Ma la classifica si fa sempre più pesante. I biancorossi senza dieci titolari escono dall'Olimpico con l'onore delle armi, battendosi orgogliosamente contro un destino segnato, alzando bandiera bianca davanti al gol di Juan, peraltro realizzato in posizione di fuorigioco, ed anche davanti ad un arbitraggio a... tinte giallorosse. Ma purtroppo le brutte notizie arrivano soprattutto dagli altri campi. Il Lecce e il Brescia che vincono allungano la situazione in coda. Nulla di compromesso, ma qualcosa là sotto si muove e il dato non può far piacere.

Decima sconfitta in sedici giornate, sesto stop in trasferta, secondo consecutivo dopo il 3-0 di Genova. La lunga serie nera del Bari non conosce ostacoli: se due punti in undici giornate non rappresentano una polizza sulla B poco ci manca. Aggrappiamoci alla speranza e al recupero degli infortunati. In attesa che il mercato di gennaio porti in biancorosso gente in grado di garantire gol e qualità.

Il Bari all'Olimpico ha fatto quanto ha potuto, restando in partita fino alla fine e seguendo una precisa idea tattica, cioè squadra corta, coperta, pronta a togliere spazi alla Roma. E' chiaro, poi, che il resto dovrebbe farlo la qualità dei singoli. Qualità che in questo momento al Bari difetta, e tanto. Anche stavolta il Bari torna a casa tra mille pensieri. Con un salvezza da acciuffare, costi quel che costi.

(Gazzetta del Mezzogiorno - Edizione Puglia)