BARI ANNOZERO/4 – 2011-oggi: in Serie B tra Torrente e il duo Alberti-Zavettieri (passando per Gautieri)
Il nostro viaggio attraverso la cronistoria del Bari giunge oggi al suo capitolo conclusivo. Nel 2011 la squadra torna in Serie B dopo appena due stagioni disputate in A, al termine di una stagione disgraziata apertasi con l’addio del direttore sportivo Giorgio Perinetti (sostituito da Guido Angelozzi) e proseguita con l’avvicendamento in panchina tra Giampiero Ventura e Bortolo Mutti. Le due stagioni successive vedranno la squadra allenata dall’ex capitano del Genoa Vincenzo Torrente salvarsi, prima che nell’estate di quest’anno il tecnico lasci i biancorossi per andare ad allenare la Cremonese (sua attuale squadra) e faccia posto a Carmine Gautieri; l’avventura del tecnico campano durerà poco, visto che dopo neanche un mese Gautieri rassegnerà le dimissioni per ragioni familiari e la società punterà tutto sulla “strana coppia” formata da Roberto Alberti e Nunzio Zavettieri.
Nelle prossime puntate, invece, si affronteranno tre questioni che hanno visto coinvolta la società biancorossa in questi ultimi anni: dalla spinosa vicenda del calcioscommesse al discorso relativo ai lavori di manutenzione dello stadio San Nicola, fino ad arrivare alle numerose trattative sfumate per la cessione della società da parte della famiglia Matarrese.
Estate 2011. Il Bari è appena tornato in Serie B in seguito alla retrocessione maturata sul campo al termine della stagione precedente e i biancorossi vivono un’autentica rivoluzione societaria, dal momento che il 13 giugno Vincenzo Matarrese e l’intero consiglio d’amministrazione rassegnano le dimissioni dopo 28 anni e la famiglia Matarrese, pur continuando a detenere il 90% del capitale sociale (il rimanente 10% era stato ceduto al costruttore locale De Bartolomeo nel 2008), abbandona la gestione diretta del club. Anche la squadra viene rivoluzionata: Bortolo Mutti saluta e lascia il posto all’ex tecnico del Gubbio e capitano del Genoa Vincenzo Torrente; lasciano Bari anche gli elementi storici della rosa come Andrea Masiello (che passa all’Atalanta, ma che vedrà la sua carriera interrompersi bruscamente per ragioni che saranno trattate in maniera dettagliata nella prossima puntata…), Almiron (che torna alla Juventus, ma che poi gli stessi bianconeri cederanno al Catania), Gazzi (ceduto al Siena), Belmonte (anche lui passa ai bianconeri di Toscana), Parisi (che, dopo qualche mese da svincolato, passerà al Torino dove ritroverà Ventura), Alvarez (ceduto al Palermo), Barreto (riscattato dall’Udinese) e, soprattutto, il portiere e capitano Jean-François Gillet che dopo dieci anni in biancorosso (eccezion fatta per la stagione trascorsa in prestito a Treviso) si trasferisce a Bologna, per sostituire i quali si punta su giovani interessanti come il portiere Eugenio Lamanna, il difensore centrale Martino Borghese e il centrocampista Rivaldo provenienti dal Gubbio (dove erano stati allenati dallo stesso Torrente), i difensori centrali Claiton Dos Santos (prelevato dal Varese), Luca Ceppitelli (proveniente dall’Andria BAT) e Diego Polenta (arrivato in prestito dal Genoa), il terzino di scuola romanista Alessandro Crescenzi, il centrocampista ex Napoli Mariano Bogliacino, l’ex mediano del Chievo Andrea De Falco e gli attaccanti Francesco Caputo (rientrato alla base dopo la stagione trascorsa a Siena, alla corte di Antonio Conte) e Fernando Forestieri (proveniente dall’Udinese). La prima metà del torneo fa registrare un andamento piuttosto irregolare dei biancorossi, che alternano prestazioni positive ad altre assolutamente da dimenticare, ma ad inquietare l’ambiente arrivano da un lato le voci di indagini su partite combinate nella stagione precedente e dall’altro la penalizzazione di due punti per ritardi nei pagamenti degli stipendi da parte della società biancorossa; nonostante questi rumors, a gennaio la società opera sul mercato acquistando il centrocampista Marco Romizi dalla Fiorentina e il terzino Luis Cavanda dalla Lazio e cedendo altri tre protagonisti delle stagioni precedenti come il capitano Donati (che passa al Palermo, cedendo la fascia a Francesco Caputo), Salvatore Masiello (che, dopo alcuni mesi trascorsi fuori rosa per ragioni disciplinari, passa al Torino dove ritrova mister Ventura e gli ex compagni Glik e Parisi) e Rivas (ceduto al Varese). La seconda parte di stagione non è tanto diversa dalla prima, visto che la squadra di Torrente alterna risultati eccellenti come la vittoria esterna sul campo della capolista Pescara (2-1, con reti biancorosse di Manuel Scavone e Nicola Bellomo) a cadute rovinose come l’1-4 incassato in casa del Verona di Mandorlini, ma anche fuori dal campo le cose non sembrano mettersi per il meglio: dalla Procura di Bari emergono carte riguardanti partite combinate nella stagione precedente (a cominciare dal derby perso in casa contro il Lecce per 2-0), la squadra subisce un’ulteriore penalizzazione di quattro punti in classifica (che, sommati ai precedenti due, diventano sei) per i già citati ritardi nei pagamenti degli emolumenti e il 21 febbraio 2012 il capitano Francesco Caputo viene squalificato per irregolarità contrattuali risalenti all’epoca in cui militava nella Salernitana; tuttavia, nonostante queste situazioni spiacevoli fuori dal campo, la squadra di Torrente riesce nelle ultime giornate a racimolare i punti necessari alla salvezza e la certezza matematica della permanenza in B arriva all’ultima giornata grazie al 3-0 che i biancorossi rifilano al Gubbio grazie ai gol segnati da Claiton e Caputo (doppietta).
Nell’estate successiva il Bari si ritrova ad affrontare il campionato partendo da una penalizzazione di sette punti: i primi cinque sono la sanzione patteggiata nel primo processo sportivo per il calcioscommesse, che ha visto la società biancorossa imputata per responsabilità oggettiva; gli altri due sono invece dovuti a nuovi pagamenti mancati da parte della dirigenza ai suoi tesserati. In panchina viene confermato Torrente, mentre nell’organico ci sono alcune novità: Crescenzi e Stoian tornano alla Roma (che poi li cederà rispettivamente a Pescara e Chievo), Bogliacino passa al Lecce (appena retrocesso in Lega Pro per effetto delle citate sentenze sportive relative al calcioscommesse), Cavanda e Forestieri tornano nelle rispettive squadre di appartenenza, mentre Kutuzov e Castillo (unici superstiti dell’era Ventura) vanno in scadenza di contratto; per coprire questi buchi nella rosa biancorossa arrivano il difensori Stefano Sabelli (di scuola romanista) e Stefan Ristovski (proveniente dal Frosinone, ma il cui cartellino è di proprietà del Parma), il centrocampista Daniele Sciaudone (appena svincolatosi dal Taranto) e l’ex attaccante del Chievo Antimo Iunco, mentre vengono confermati i talenti Fedato, Albadoro e Bellomo, tutti provenienti dalla Primavera. La stagione, tuttavia, non è brillante e ad un certo punto il Bari rischia concretamente di retrocedere essendo scivolato addirittura in terz’ultima posizione dopo lo 0-2 interno contro il Verona, ma dalla domenica successiva i biancorossi inanellano una serie di risultati che li porta a staccarsi dal gruppo delle “pericolanti” e ad ottenere la salvezza: la certezza matematica della permanenza in Serie B arriva il 4 maggio di quest’anno, quando un gol di Caputo consente alla squadra di Torrente di espugnare il campo del Novara e di assicurarsi il diritto a partecipare al successivo torneo cadetto.
A fine stagione, tuttavia, si vive una nuova fase di incertezza: mister Torrente, dopo due salvezze consecutive, lascia la Puglia per accasarsi alla Cremonese, mentre la società si ritrova nuovamente invischiata nelle oscure vicende del calcioscommesse a proposito di due partite risalenti a campionati precedenti (segnatamente Bari-Treviso 0-1 del maggio 2008 e Salernitana-Bari 3-2 dell’anno successivo) e, al termine di un processo sportivo che vede squalificati numerosi ex calciatori biancorossi (compreso l’attuale capitano Francesco Caputo, condannato a 3 anni e mezzo di squalifica per illecito sportivo), le viene inflitto un solo punto di penalizzazione in classifica. Ma a tener banco è soprattutto la lunga ed infruttuosa trattativa per la cessione della società all’imprenditore barese Paolo Montemurro: i contatti tra quest’ultimo e la famiglia Matarrese si susseguono per tutta l’estate, ma alla fine tutto si concretizza in un nulla di fatto che lascia, ancora una volta, l’amaro in bocca ai tifosi biancorossi.
Sfumata la trattativa con Montemurro, viene finalmente scelto il nuovo allenatore in sostituzione di Torrente: si tratta di Carmine Gautieri, reduce da una positiva stagione sulla panchina del Lanciano e calciatore del Bari dal 1993 al 1996; il sodalizio con il tecnico napoletano, tuttavia, dura poco meno di un mese poiché il 3 agosto Gautieri rassegna formalmente le dimissioni per via di problemi familiari che lo riguardano e, dopo alcuni giorni di indecisione, come nuovo allenatore del Bari viene nominato Roberto Alberti, ex tecnico della Primavera della Reggina, che diventa allenatore avvalendosi della collaborazione di Nunzio Zavettieri (già allenatore in seconda dei biancorossi nella stagione precedente). A livello di organico si registrano alcune novità importanti: il capitano Francesco Caputo viene fermato dalla giustizia sportiva con una squalifica di 3 anni e 6 mesi per illecito sportivo, mentre lasciano l’organico biancorosso anche il portiere Lamanna (che torna al Genoa, salvo poi passare al Siena), i difensori Borghese, Claiton e Ristovski (ceduti rispettivamente a Spezia, Chievo e Latina) e il talento Nicola Bellomo (che passa al Torino allenato dall’ex mister biancorosso Ventura); gli arrivi più importanti, invece, sono quelli del portiere Enrico Guarna dallo Spezia, dei difensori Marco Calderoni (in comproprietà con il Chievo) e Marco Chiosa (in prestito dal Torino), del centrocampista Giuseppe Statella (rientrato dal prestito al Pavia) e degli attaccanti Alessandro Marotta (di ritorno dal prestito al Benevento), Matteo Beltrame (in prestito dalla Juventus) e Marcos Alonso (prelevato dagli uruguayani della Juventud de Las Piedras). Il resto è storia recente, con il Bari che al momento è decimo in classifica con 8 punti realizzati in altrettante partite (sarebbero 11, ma i biancorossi partono da una penalizzazione di 3 punti a causa della citata vicenda del calcioscommesse e dei mancati pagamenti degli stipendi) dopo aver totalizzato 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.