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Barcellona, Xavi resta: 'Progetto vincente, non contano soldi o ego'. Laporta: 'Nessuno meglio di lui'
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CLAMOROSO: XAVI RESTA AL BARCELLONA, COSA CAMBIA PER IL MILAN
Una novità che avrà ripercussioni anche sul domino di panchine delle big europee previsto per quest'estate. Il tecnico catalano e il presidente Joan Laporta hanno parlato in conferenza stampa dalla Ciutat Esportiva Joan Gamper per spiegare i motivi di questa ripensamento.
Parla il presidente Laporta:
"Ho la soddisfazione di comunicare la notizia che Xavi proseguirà al Barcellona e questa è una grande notizia. In passato ha parlato del suo addio, ma ieri ho avuto l'opportunità di parlarci e mi ha trasmesso fiducia e ambizione, la voglia di portare avanti questo progetto. Per tutti questi motivi, fin dal primo momento mi è sembrata una grande notizia per il Barcellona. Da presidente, dico che la stabilità è chiave per arrivare ai successi. E poi non dimentichiamolo, Xavi è un culé incontestabile. Abbiamo un allenatore che pensa sempre al meglio per il Barcellona, questo è chiaro a tutti. I nostri giovani hanno bisogno di un punto di riferimento e non c'è nessuno meglio di Xavi. Siamo convinti che sarà un progetto vincente con lui".
Prende la parola Xavi:
"Sapete tutti quanto sono barcelonista e ho sempre cercato di fare il meglio per questo club. La cosa importante è il club, sempre. Quando ci siamo riuniti col presidente ho messo il mio incarico a sua disposizione, ma davanti ho trovato una enorme fiducia nei miei confronti da parte di tutti. E' stata importante anche la complicità dei giocatori, che mi hanno fatto vedere e dimostrato che questo progetto deve andare avanti. Stiamo lavorando bene, è un progetto vincente. E pure i tifosi mi hanno fatto capire di dover andare avanti. A gennaio avevo pensato che la cosa migliore fosse andarmene, ma ora vedo tutto in modo diverso. Sono grato e penso che questa sia la miglior decisione".
Quanto hanno influito i tifosi?
"E' uno dei punti di cui parlavo. La fiducia che io ed il presidente ci siamo dimostrati è reciproca. Abbiamo un'ottima sintonia anche con Deco e la direzione sportiva, così come con la tifoseria. Apprezzo ogni singola dimostrazione di appoggio che mi danno per strada e allo stadio. Se saremo in grado di correggere piccoli dettagli, arriveremo a grandi traguardi".
Ancora il presidente Laporta: c'è stato un dibattito interno?
"La direzione sportiva e l'allenatore lavorano per migliorare, ci saranno dei cambi ma non dirò quali. Sono loro quelli che devono decidere. Sulla sua permanenza: nel caso in cui avessimo vinto sarebbe rimasto a prescindere, senza successi invece abbiamo avuto bisogno di parlare, ma dopo poco tutto è stato chiaro. Il progetto c'è e ha bisogno di stabilità: abbiamo una squadra giovane, di presente e di futuro, e uno spogliatoio molto unito. E poi era tanto tempo che non vedevo la tifoseria così coinvolta. Gli chiedo di credere in questo progetto, perché sarà vincente".
Domanda per Xavi. Quali i motivi dietro il cambio di scelta?
"Non è stata una decisione semplice. A gennaio credevo che il mio addio fosse la cosa migliore per il club, ieri però abbiamo parlato in modo molto diretto. Penso che il progetto non sia concluso e che possa essere vincente. Ne sono convinto. Rivedere le proprie decisioni e da saggi. Per me è stato un cocktail di motivi che mi hanno fatto andare avanti, soprattutto la fiducia del presidente del ds e dei giocatori. Non è una questione di soldi e non è una questione di ego, ho solo visto tanta fiducia".
Ne aveva parlato con i giocatori?
"Loro lo sapevano già. Ripeto, ho notato la fiducia di tutti e questo mi ha dato forza".
Nel caso se ne fosse andato, avrebbe chiesto i soldi dell'ultimo anno di contratto?
"Chi dice questo vuole fare un danno. Se me ne fossi andato non avrei chiesto un euro. Il presidente lo sapeva, i soldi del mio prossimo anno di contratto sarebbero stati per il prossimo allenatore".
La domanda viene girata anche al presidente Laporta.
"Questo dimostra il suo barcelonismo... E' così, avrebbe rinunciato al suo anno di contratto. Si è comunque comportato con grande dignità, non ho mai visto avarizia".
Ha chiesto alcuni cambi nella rosa?
"Sono un uomo del club. Non ho posto nessuna condizione".
Il presidente Laporta sui possibili rinforzi?
"Stiamo lavorando seguendo la regola del 1 a 1 per poter prendere nuovi giocatori. La Liga ci ha fatto i complimenti per gli sforzi che stiamo facendo per abbassare il monte ingaggi. Stiamo lavorando per questo, poi Xavi e Deco decideranno dove intervenire".
Xavi ancora sul cambio di prospettiva rispetto a gennaio
"La decisione in quel momento era corretta perché serviva un cambio. Ora sarebbe stata sbagliata, perché penso tutto il contrario. I giovani e la rosa mi hanno dato il loro appoggio, oltre alla fiducia del presidente e del ds. Ho l'energia giusta per andare avanti e ripeto: rivedere le proprie posizioni è da saggi".