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Barcellona, il ciclo è davvero finito
Il Barça abdica, e lo fa nel peggiore dei modi: 0 gol nel doppio confronto nella fase a eliminazione diretta della Champions non si vedevano dal 2013, dalle sei reti incassate complessivamente nella semifinale contro il Bayern Monaco, poi campione d'Europa (come era accaduto prima, nel 2007/08, al Manchester United). Come allora, anzi peggio, perché questa volta la squadra di Luis Enrique esce a testa bassa, annichilita dai bianconeri. Messi si accende solo a intermittenza, Neymar è fumoso, Suarez inesistente: il Barcellona è capace di costruire solo un paio di occasioni utili (conclusioni di Messi e Sergi Roberto a lato di poco), salvo poi darsi alla frustrazione e a reiterate proteste che hanno l'unico effetto di irritare arbitro e spettatori e permettere invece alla Juventus di portare a casa il risultato con relativa tranquillità.
Gli applausi dagli spalti (dedicati anche a una Juve meritevole) non curano le ferite, le lacrime di Neymar a fine partita raccontano molto di più: il ciclo è finito, il Barcellona che il mondo conosceva è morto e a fine stagione dovrà cambiare drasticamente pelle. A partire dall'allenatore, aver annunciato l'addio di Luis Enrique con così largo anticipo si è rivelato un boomerang per i blaugrana, per poi passare ai giocatori: troppi non sono al livello di quanto mostrato dal club catalano negli ultimi anni, acquisti sbagliati (André Gomes) e altri innesti sopravvalutati (Sergi Roberto); con la grana del rinnovo di Messi che ancora tormenta i corridoi della sede societaria. Il tutto con il Clasico contro il Real Madrid alle porte, partita da non sbagliare per provare a dare un ultimo senso alla stagione ed evitare una sconfitta che potrebbe chiudere nel peggiore dei modi la storia di una squadra che a suo modo ha cambiato il calcio.
@Albri_Fede90