Barcellona-Juve, la vigilia: FOTO e VIDEO. Ecco l'11 scelto da Allegri
19.45 JUVE BLINDATA IN ALBERGO: LA FORMAZIONE- La Juventus, dopo l'allenamento e le conferenze, è tornata in albergo: serata blindata per i bianconeri, in attesa del big match di domani. L'hotel non è lontano da Montjuic, si tratta del Crowne Plaza Fira Center. Il tecnico Massimiliano Allegri ha confermato che la formazione sarà praticamente la stessa della gara di andata: in campo Buffon, Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain.
La #Juve assaggia il terreno del #CampNou #BarcellonaJuventus #ChampionsLeague #CMdiretta https://t.co/3h17Bbvqzd
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Vi portiamo dentro il Camp Nou. Mette i brividi anche vuoto: domani per la @juventusfc sarà un inferno. #FCBJuve [@NicolaBalice] pic.twitter.com/XIPj8BYeUh
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16.05 SQUADRA IN VIAGGIO - Circa alle 16, la Juventus è decollata alla volta di Barcellona, con l'arrivo previsto verso le 17. Dall'aeroporto El Prat la squadra si trasferirà alla volta del Camp Nou, dove alle 18.30 è prevista la conferenza stampa di Allegri e Dani Alves.
15.35 I CONVOCATI - Ecco i convocati della Juventus per la trasferta di Barcellona: 1 Buffon, 3 Chiellini, 4 Benatia, 5 Pjanic, 6 Khedira, 7 Cuadrado, 8 Marchisio, 9 Higuain, 12 Alex Sandro, 14 Mattiello, 15 Barzagli, 17 Mandzukic, 18 Lemina, 19 Bonucci, 21 Dybala, 22 Asamoah, 23 Dani Alves, 24 Rugani, 25 Neto, 26 Lichtsteiner, 27 Sturaro, 28 Rincon, 32 Audero.
15.15 GRANDE ATTESA IN AEROPORTO - Si è conclusa senza intoppi la seduta di rifinitura prima della partenza per Barcellona. I giocatori della Juventus sono attesi all'aeroporto di Caselle, dove diversi tifosi sono in attesa della formazione di Allegri.
Si parte! Direzione Caselle per volare a Barcellona! #FCBJuve #UCL #ItsTime pic.twitter.com/zLsgruFXhK
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14.30 DANI ALVES EX - Il terzino brasiliano della Juventus, Dani Alves torna per la prima volta al Camp Nou da avversario.
14.15 KHEDIRA SI PREPARA - Il centrocampista bianconero Sami Khedira ha scritto su Twitter: "Final preparations for Barcelona".
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14.00 BONUCCI SI ALLENA - Il difensore bianconero Leonardo Bonucci ha scritto su Twitter: "Training".
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13.30 MARCHISIO PRONTO - Il centrocampista bianconero Claudio Marchisio ha twittato: "Ready".
Ready #UCL #ForzaJuve #MC8 pic.twitter.com/X6tjvGXDGv
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12.00 LA RASSEGNA - La rassegna stampa dei giornali catalani in vista della sfida tra Barcellona e Juve.
11.45 VIDEO: L'ALLENAMENTO DELLA JUVE A VINOVO
Live allenamento Juve pre @FCBJuve https://t.co/Eoy0RxtUv3
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11.11 IL PUNTO DELL'INVIATO - Alla vigilia del match il punto, direttamente da Barcellona, del nostro inviato Nicola Balice.
Live from Ciudad Esportiva Joan Gamper , Camp Tito Vilanova #BarcellonaJuventus #ChampionsLeague #CMdiretta https://t.co/TjQIOR5YuT
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10.00 LIPPI - L'ex allenatore bianconero Marcello Lippi ha dichiarato a La Repubblica e a La Stampa: "È sufficiente che la Juve faccia bene le molte cose che sa fare, e ne sa fare più di tutti gli altri. Più di tutti. Il Barcellona attacca in modo sublime e basta. La Juventus gioca tante partite dentro la stessa, difende alla perfezione, è compatta, sa gestire con esperienza ogni fase, offende con una qualità che prima non aveva. E poi c’è ancora questo portiere sublime. Nel 2003 eliminai il Barcellona al Camp Nou. cross di Birindelli, gol di Zalayeta ai supplementari, memorabile. Giocammo uniti come le dita dentro un pugno. Partita grandiosa: segnammo con Nedved, loro pareggiarono con Xavi, al 79’ rimanemmo in dieci per l’espulsione di Davids, ma alla distanza riuscimmo a colpirli e abbatterli. In quella stagione massacrammo il calcio spagnolo: Deportivo, Barcellona, Real Madrid. Peccato per la finale di Manchester contro il Milan persa ai rigori ma il calcio è così. Il 3-0 dell’andata mi ha ricordato la vittoria contro Zidane e Ronaldo a Torino? Due partite perfette, bellissime. Martedì ho visto una Juve aggressiva e spietata nel punire le debolezze dell’avversario, che non sono poche. Il calcio resta pieno di pericoli, ma al Camp Nou la Juventus saprà soprattutto cosa non fare. Dybala nuovo Messi? Si, può davvero arrivarci. È speciale, umile, creativo ma semplice. E non smette di migliorare. Ha un destino segnato, sarà il re del futuro. E ha risolto alla grande una grande partita per la prima volta: non sei un campione se non fai così. Juve-Barcellona è stata l’inizio della sua consacrazione. La formidabile crescita di questo ragazzo si specchia in quella della squadra: la Juve vince da anni, ma soprattutto da anni migliora. È anche questione di autostima: oggi Dybala e la Juve sanno di non essere inferiori a nessuno, anzi io credo che si sentano superiori e vogliano dimostrarlo. 21 anni senza Champions sono un po’ troppi, infatti questo può essere l’anno giusto. Per me la Juve può vincere tutto: scudetto, Champions League e Coppa Italia. Deve crederci, è un triplete a portata di mano. Stiamo parlando della migliore squadra d’Europa, un gruppo di valore mondiale. Lo è diventata quando Allegri ha capito che tutti i suoi campioni dovevano e soprattutto potevano giocare insieme. Si è reso conto che all’estero bisogna portare il massimo della qualità. Il difficile è ottenere la totale disponibilità dei giocatori: Mandzukic è l’esempio perfetto. Ma lo stesso vale per Cuadrado, Pjanic, ovviamente Dybala ma anche Higuain, che mai nella vita aveva lavorato tanto. Il Barça è da tempo in fase discendente e neppure Bayern-Real mi ha impressionato. Se devo indicare un vero pericolo per i bianconeri, dico Monaco. Un gruppo di giovani talentuosissimi che sanno difendere e rispondere con qualità veloce".
"Nel calcio può succedere di tutto, per carità, però faccio fatica a pensare che questa Juve si faccia rimontare. La Juve ha fatto una partita molto buona, nella quale ha usato le tante armi di cui dispone e le tante cose che conosce: così, ha prevalso nettamente. Il Barcellona ha pure grandissime armi, anzi, nessuna ha un’arsenale come i blaugrana, ma solo in fase offensiva: però i bianconeri hanno le contromisure per annullarle. La differenza è sostanzialmente questa. La Juve è cresciuta negli ultimi anni, per forza, qualità tecnica, autostima. E forse, nel contempo, c’è stato un piccolo calo di qualche altra grande d’Europa, che prima sembrava irraggiungibile. Se la Juve gioca come martedì, vince: è arrivata a un livello che vince, appunto, anche con queste squadre. Remuntada? Ci proveranno, perché è nella loro facoltà: 90 minuti davanti a 90 mila spettatori. Il tutto supportato dall’ultima remuntada, fantastica, contro il Psg, ma a una squadra italiana non sarebbe mai successo e mi auguro non succeda, anche se nel calcio può capitare di tutto. Ma, ripeto, faccio molta fatica a immaginare lo permetta questa Juve. L'effetto Camp Nou? Grande colpo d’occhio, ma a questi livelli il fattore campo conta relativamente: 60, 70, 80 mila spettatori cambia poco. Ricordo una grandissima partita della mia Juve, e in 10 uomini per almeno 40’ perché Davids si fece espellere. Gol di Nedved, poi, nei supplementari cross di Birindelli e rete di Zalayeta. In quella Champions massacrammo il calcio spagnolo: Deportivo La Coruna, che all’epoca era forte, agli ottavi, poi Barça e il Real in semifinale. Avemmo la sfortuna di perdere Pavel per la finale. L’Italia può di nuovo far fuori il calcio spagnolo? L’abbiamo già fatto: altre Juve ci sono già riuscite, anche con il Real. E poi è successo con la Nazionale: auguriamoci di batterli anche a settembre in Spagna, ma questa è un’altra cosa. Quello che ha fatto Allegri è stata una cosa intelligente, e l’ha fatto perché aveva la certezza che questi giocatori avrebbero messo le loro qualità al servizio della squadra: nessuno al giorno d’oggi può permettersi tre-quattro attaccanti. Lo puoi fare solo se fanno anche un altro tipo di lavoro. Dybala? La prima volta che l’ho visto mi ha ricordato Sivori: per quel modo di giocare, il dribbling, con questi calzettoni un po’ più calati, anche se adesso non si può fare come Omar. Le orme sono quelle. Sono le grandi partite, le grandi competizioni e le vittorie a fare di un ottimo giocatore un campione: e Dybala sta cominciando a giocarle. È destinato a livello dei grandi. A volte danno ad Allegri del 'catenacciaro'? Dev’essere soddisfatto, perché l’hanno sempre fatto con tutti i grandi allenatori italiani che hanno vinto: vuol dire che è sulla buona strada".
9.30 ALBERTINI - L'ex centrocampista del Barcellona, Demetrio Albertini ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Ora è il Barça che teme la Juve, così cambia la storia di un club. Un pezzo di cuore è del Barcellona , ma ho visto crescere mezza Juve. Il gap si è ridotto rispetto alla finale di due anni fa a Berlino, è una sfida spartiacque. Dopo due allenamenti con Messi chiamai un amico e gli dissi: 'Qui c'è Maradona'".
9.00 VIALLI - L'ex attaccante della Juventus, Gianluca Vialli ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Quest'anno vorrei vedere Buffon alzare la Champions come avevo datto io nel 1996, sarebbe perfetto e se lo meriterebbe. Lui da capitano ma come tutta la Juve di oggi, la squadra più forte d'Europa. Magari di gran lunga no, ma quella che dà e ha più certezze sì. Ha forma fisica e mentale, più continuità, solidità, grande fiducia e due cose che si è creata nel tempo: statura europea e rispetto. Ora le altre squadre la vedono così. Busquets vale tanto, il Camp Nou non va fatto incendiare. Nel 2000, quando allenavo il Chelsea, andammo a giocare là dopo un 3-1 in casa nella gara d’andata. Nel primo tempo facemmo l’errore di attenderli: 2-0 per loro. Poi siamo andati a prenderli alti, 2-1. Fino a 10’ dalla fine siamo stati in partita, ma poi hanno fatto il terzo e lì lo stadio da caldo si è fatto infernale. Perdemmo 5-1 ai supplementari: la bravura della Juve dovrà essere quella di far sì che l’atmosfera non si gonfi, che la gente non s’infiammi. Messi? Lo vedo arrabbiato, più coinvolto, sembra soffra enormemente del momento-Barcellona e mi pare ne faccia un fatto personale. E quindi serve ancor più attenzione. L'avvio dell'andata è stato praticamente perfetto: la squadra saliva, teneva la palla altissima, quell’aggressione, poi c’è stata l’inevitabile fase d’attesa ma anche l’assorbimento e la capacità di colpire nei momenti giusti. Il replay sarebbe perfetto. Come perfetto fu Buffon: senza due parate fondamentali sarebbe stato tutto più complicato. La chiave della gara sarà, come la chiamano a Coverciano, la transizione. Inevitabilmente la Juve si dovrà comprimere per difendersi, poi però nel riproporsi dovrà essere perfetta nel primo passaggio, nel far salire il pallone, e il percorso che va da Pjanic o Khedira agli attaccanti dovrà funzionare. Colpendo spazi e pause del Barça che per forza ci saranno. In questo servirà spietatezza: perché è fondamentale andare a fare gol. E poi? Buffon dovrà fare il Buffon: il Barcellona creerà, serve San Gigi. Se la Juve eliminasse il Barça l’autostima crescerebbe, dopo un passo così ti senti un drago. Devo dire che per la Juve sarebbe stato peggio incontrare quel PSG e sa perché? Il Barcellona di oggi è discontinuo e deve pensare al futuro. La Juve è invece in un momento di solidità ed efficacia, e sembra si diverta a giocare. Credo nel karma calcistico e penso che dopo anni di dominio italiano, di diverse finali perse e in virtù della forza superiore in Europa di cui parlavo prima, lo sbocco meritato sia l’affermazione, la vittoria. Così come meritò l’Inter di Mourinho. Mandzukic come Eto’o? Decisamente sì. Forse era più eclatante vedere Eto’o in quel ruolo ma due così che mettono davanti alle esigenze personali quelle di squadra, beh, averne. Senza lo spirito collaborativo di Mario per Allegri sarebbe tutto più complicato. Allegri è fantastico, un numero uno. Il più bravo a valutare, analizzare e trovare la soluzione; tatticamente non lo metti sotto e anzi è lui a incartare l’avversario; dice ai giocatori non quello che vogliono sentirsi dire ma quello che hanno bisogno di sentirsi dire, ed è diverso. Io, poi, sono d’accordissimo con lui sul bel gioco.... Conta vincere, e si sa. Ma poi: difendersi bene non è spettacolo? Quando vedo un intervento difensivo grandioso godo. E’ arte anche quella. E’ nostra cultura e storia saperlo fare, e non a tutti capita di saperlo fare bene. Se i valori e i principi, dettati anche dalla società, sono sani e robusti, allora l’ambiente è forte e maturo. Io sono sempre per la collisione di conoscenze, anche per gli scazzi. L’allenatore deve condividere le proprie idee e portare i giocatori sulla propria strada, non imporre. Max qui è bravissimo. Allegri simile a Lippi o no? Tutti i tecnici cercano la fiducia dei propri giocatori, ma sono i primi loro a dover mostrare fiducia cieca nei calciatori: vedere come Allegri parla dei suoi si capisce che li stima, gli si illuminano gli occhi. E così era Lippi. Se Allegri deve restare anche in futuro? Certo, sì: c’è alchimia e collaborazione anche col club. Ci furono liti? Un giorno, prima dell’allenamento, Lippi viene da me e dice: “Oggi c’è troppa calma piatta per cui dopo mi incazzerò con te, così facciamo salire un po’ di adrenalina”. Successe così, poi però a un certo punto gli andai vicino e gli dissi di smetterla perché se la squadra vede un capitano così arrendevole non va bene e devo reagire... Questa Juve mi ricorda l’Italia 2006 di Lippi: in mille aspetti... Dybala? Mi piacerebbe che nella propria testa lui pensasse di diventare il nuovo Del Piero, il futuro. E vorrei che dicesse di voler restare alla Juve 10 anni. Neymar lo dice. Bale lo dice. E la Juve non è da meno di Barça o Real. E mi piacerebbe che prendesse anche la maglia numero 10, perché lui è quello. Messi? Dal momento in cui vincerà un grande trofeo, beh, si potrà avvicinare a certi giocatori.... Cosa direi a Higuain? Di non preoccuparsi, che i gol non si contano ma si... pesano, che sta facendo quello per cui è stato preso e che le sue reti pesanti arriveranno. Il Barça cercherà di mettere quattro giocatori offensivi e creare l’1 contro 1 coi difensori che, se non avranno aiuti, andranno in difficoltà. La Juve non dovrà dare l’idea di essere venuta al Camp Nou per fare una cosa sola. Dovrà sorprendere, nella capacità di saper fare tante cose. Le sa fare. Le può fare".
8.30 PROBABILI FORMAZIONI
Barcellona (4-3-3): ter Stegen, Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Messi, Suarez, Neymar. All. Luis Enrique.
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado, Dybala, Manzukic; Higuain. All. Allegri.
Arbitro: Kuipers (Olanda).
OCCHIO AI GIALLI - Con la Joya al suo posto, Max Allegri punterà, ancora una volta, sul 4-2-3-1, marchio di fabbrica di questa stagione: Buffon in porta, Dani Alves e Alex Sandro ai lati di Bonucci e Chiellini; Khedira e Pjanic davanti alla difesa; il quartetto magico con Mandzukic, Dybala e Cuadrado dietro a Higuain là davanti. La Juventus deve stare attenta ai cartellini gialli perché una sanzione nel ritorno dei quarti per i diffidati equivarrebbe a dover saltare l’eventuale semifinale d’andata: i diffidati bianconeri sono tre uomini chiave come Cuadrado, Mandzukic e Khedira.
LUIS ENRIQUE CON BUSQUETS - Cambia qualcosa il Barcellona, che ritrova Busquets nel cuore del centrocampo: ter Stegen in porta; nei 4 dietri Sergi Roberto sulla destra, Piqué e Umiti al centro, Jordi Alba a sinistra; Rakitic, Busquets e Iniesta a centrocampi; Messi, Suarez e Neymar in avanti.