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    Barcellona, Bartomeu: 'Dispiaciuto per Cristiano Ronaldo alla Juventus'

    Barcellona, Bartomeu: 'Dispiaciuto per Cristiano Ronaldo alla Juventus'

    Il presidente del Barcellona, Bartomeu ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Da due anni le squadre italiane ci buttano fuori dalla Champions League, prima la Juventus e poi la Roma, con merito". 

    "Il Real Madrid? Noi guardiamo in casa nostra. Puntiamo a vincere tutto e abbiamo rafforzato la squadra: meno giocatori ma con più qualità e spazio alla cantera. Dei 22 della prima squadra 10 sono canterani. E stiamo cercando di dare spazio ad Alena, Puig, Miranda e Ruiz. Lo scorso anno abbiamo vinto la Youth League. Non si può pretendere di crescere sempre gente come Xavi, Iniesta e via dicendo. E la presenza di questi stessi giocatori ha chiuso le porte a chi veniva dal basso. Il livello è altissimo: anche 4 anni fa vincemmo la Youth League e di quei ragazzi in prima squadra c'è solo Munir. E se il talento in casa non c'è o è troppo giovane va cercato fuori. Chi vince la Champions? C’è equilibrio. A parte la Juve con Ronaldo nessuno ha fatto colpi sensazionali, nessuno voleva vendere i pezzi migliori: si è guardato al piano sportivo più che a quello economico". 

    "Sorpreso dal passaggio di Ronaldo dal Madrid alla Juventus? Andrea Agnelli ha fatto un colpaccio. A me di questa storia dispiace che la Liga abbia perso una stella, la seconda in due anni dopo Neymar. È negativo per il movimento, non m’interessa il fatto che il Madrid possa essersi indebolito, vogliamo che si giochi il miglior calcio. Solo così puoi competere con la Premier League, la più ricca. Ronaldo non migliora solo la Juve ma tutta la Serie A. In chiave Champions poi sono d’accordo con Messi: la Juve con Ronaldo è ancora più candidata al titolo". 

    "La Liga vuole portarci a giocare a Miami? A noi pare una grande idea. La partita col Girona per me è solo una partita di calcio, una gara della Liga. Non dovrebbe esserci alcuna preoccupazione politica. La partita a porte chiuse col Las Palmas? La decisione più difficile. Succedevano cose in Catalogna sulle quali non eravamo d’accordo. La gente ha il diritto di votare, la repressione fu molto dura. E per noi come Barça fu difficile scegliere. Il tempo ci ha dato ragione, i soci oggi appoggiano la nostra linea politica. Quel giorno mia figlia mi disse: 'Papà, non vogliamo giocare'. Abbiamo preso due decisioni impopolari – giocare, e a porte chiuse – che pensai fossero le migliori per il Barça. Se avessi pensato a me sarebbe stato facile dire: 'Cosa vogliono tutti, non giocare? Bene, non giochiamo'. Non giocammo per i punti ma per dimostrare che non ci arrendevamo. Sappiamo che la politica fa parte di questo club, e di tutto lo sport. La cosa difficile è cercare di non parteggiare. Siamo a favore della democrazia, della libertà d’espressione, di ideali condivisi dalla maggioranza dei catalani. E contro la prigione preventiva dei politici. È vero che la situazione politica ora si è radicalizzata, però noi lo viviamo con grande tranquillità. Succeda quel che succeda il Barça giocherà la Liga. Lo sa Tebas e lo sanno tutti i nostri soci, l’ho sempre detto. Continueremo a giocare in Liga". 

    "Puntiamo al fatturato da un miliardo di euro, che era l’obiettivo per il 2021. Florentino Perez e Nasser al Khelaifi si sono lamentati del fatto che altri club entrino in contatto con i loro giocatori? Quando qualcuno si lamenta prima deve pensare se anche lui ha fatto lo stesso in qualche occasione. Non penso che il PSG non abbia sentito Neymar prima di pagare la clausola. Come si esce dall’ipocrisia? Ci deve pensare la Fifa, cambiando le regole. In Spagna abbiamo lo svantaggio delle clausole di rescissione. I club sanno qual è il prezzo del giocatore e ci parlano. La Fifa deve intervenire. Ora ci sono altre priorità, come il Var. Siamo sempre stati a favore: i tifosi vedranno che i risultati sono più giusti e gli arbitri vanno aiutati. Però la Uefa non l’ha applicata in Champions League e la cosa mi ha deluso, l’ho detto. Messi non è tra i candidati a The Best? Evidentemente alla Fifa lo considerano di un’altra categoria e quindi non lo premiano con gli altri". 

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