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  • Barcellona, in manette l'ex presidente Rosell: accusa di riciclaggio di denaro

    Barcellona, in manette l'ex presidente Rosell: accusa di riciclaggio di denaro

    Barcellona sotto shock: la Guardia Civil e  la Policia Nacional hanno infatti arrestato l'ex presidente Sandro Rosell, nelle prime ore di questa mattina. L'accusa nei confronti dell'ex numero uno blaugrana è di riciclaggio di denaro: secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte di una rete di pagamenti di commissioni irregolari, relative alla vendita di diritti d'immagine in Brasile. In totale, si parla di oltre 15 milioni di euro.

    LE ACCUSE - Lo comunica El Mundo: l'indagine è relativa agli anni precedenti alla sua presidenza del Barcellona, dal 2010 al 2014, e si riferisce agli accordi commerciali con la CBF, la Federcalcio brasiliana. Rosell e altre persone avrebbero riciclato i pagamenti grazie a società di comodo con sede in paradisi fiscali, come ad esempio l'Ailanto Marketing, che sfruttava commisioni relative ai diritti di alcune amichevoli del Brasile. Secondo gli inquirenti, nella rete rientrerebbe anche l'ex presidente della CBF, Ricardo Texeira. Implicata nell'indagine anche la moglie dell'ex numero uno blaugrana, Marta Pineda. La Guardia Civil e la Policía Nacional stanno raccogliendo informazioni tra Barcellona, Lleida, Girona e Andorra, dove la polizia locale sta collaborando in quella che è stata denominata "Operación Rimet".

    IMPLICATO NEL CASO NEYMAR - Lo stesso Rosell è inoltre coinvolto nel processo relativo all'acquisto di Neymar, quando era presidente: nel 2014, in seguito a questo scandalo, fu costretto a dimettersi, per l'accusa di frode e corruzione. La Procura generale ha chiesto per lui cinque anni di carcere, contro i due anni di reclusione e 10 milioni di euro di multa nei confronti del calciatore brasiliano e per suo padre (uno per la madre).

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