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Jacobelli: bel tackle Barbara. Malagò spazzi via il Sistema, altro che Tavecchio
In fondo, Macalli ha ragione. L'Italia giocherà il 4 settembre, cioè solo fra 66 giorni in amichevole con l'Olanda e, chiunque sia il nuovo tecnico, rischia di essere subito spianato dagli Arancioni. Il 9 settembre, invece, a Oslo la Norvegia aspetterà gli azzurri per la prima eliminatoria di Euro 2016. Che fretta c'è, Tavecchio e Macalli? Legnata più legnata meno, l'importante è affondare.
Se questi sono gli inizi della Nuova Era, siamo messi male. Malissimo. E, a calciomercato.com, fa piacere ritrovarsi in buona compagnia. Per esempio con Barbara Berlusconi, 29 anni, vicepresidente e amministratrice delegata del Milan: "A mio modo di vedere, il governo del calcio italiano deve essere assolutamente rifondato. Secondo me è necessario dare spazio a quarantenni preparati. Non è solo un problema di persone, ma anche di regole. In questo momento c'è una governance troppo litigiosa e senza nessuna visione del futuro".
Per il solo fatto di avere detto ad alta voce ciò che molti pensano, Barbara si è dovuta sorbire la stizzita reazione di Tavecchio: "Sulla nomina del nuovo presidente non decide la gentile signora, ma i delegati di un milione e mezzo di tesserati. Per noi vince la politica del fare e conta l'appoggio di un milione e mezzo di tesserati".
"Vince la politica del fare?" Eh? Che cosa ha detto Tavecchio? Fare che cosa? Quello che non è stato mai fatto? Ma in tutti questi anni in cui il calcio italiano si è sfasciato, dove diavolo era Tavecchio che, dal '99 regge e comanda i dilettanti? E con lui, dov'era Macalli, grande elettore della presidenza Abete, al comando della C da diciassette anni? E con Tavecchio e Macalli e Abete, dov'era Lotito che potrebbe diventare uno dei due vicepresidenti federali e che già è uno fra quelli che comandano nella mitologica Lega di A, diventata il quinto campionato del continente con 6 milioni di spettatori in fuga dagli stadi nelle ultime sei stagioni, come ha certificato il rapporto Figc dello scorso aprile?
"Vince la politica del fare": dev'essere il nuovo spot da consegnare anche agi sponsor della Nazionale, comprensibilmente sempre più imbufaliti per l'immagine disastrosa e disastrata di un calcio uscito a pezzi dal Brasile.
Qui non è questione né di età né di persone che sono stimabili, rispettabili, eccetera eccetera. Qui è questione di metodo, di sostanza. Questo Sistema ha portato il calcio italiano al'ultimo stadio, questosistema deve essere spazzato via. Punto.
Presidente Malagò, rinnoviamo l'invito: mandi tutti a casa. Nomini presto il commissario. Così Tavecchio potrà fare ciò che gli piace tanto e ci ha ricordato avere fatto una settimana fa: giocare a pallone. Un Brazuca glielo regaliamo noi. In fondo, un fallimento è come un diamante. Rimane per sempre.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com