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    Banane, cori contro Rossi e striscioni per De Santis: benvenuti in Italia...

    Banane, cori contro Rossi e striscioni per De Santis: benvenuti in Italia...

    Speravamo, dopo gli incresciosi fatti dello scorso 3 maggio nella finale di Coppa Italia a Roma, di non dover più parlare in un certo modo del calcio italiano. I presunti tifosi che popolano i nostri stadi hanno deciso invece di fare un altro bello spot al nostro movimento,  dando il peggio di sè nell'ultimo fine settimana.

    CONSTANT E ROSSI COME BERSAGLI - Dopo l'episodio che ha visto protagonista Dani Alves del Barcellona a Villarreal, a Bergamo è andata una versione italiana, tutt'altro che edificante, del "lancio della banana", nuova disciplina riservata agli imbecilli del nostro Paese. Destinatario il milanista Constant, che ha avuto la lucidità di non reagire alle provocazioni di chi ha riportato d'attualità il tema del razzismo. Spostiamoci un po' più in giù nella Penisola, precisamente a Livorno, dove era di scena la Fiorentina di Giuseppe Rossi, infortunatosi gravemente al ginocchio proprio nella gara d'andata al "Franchi" dopo un contrasto con Rinaudo. All'ingresso in campo di Pepito, i curvaioli del "Picchi" hanno iniziato a rivolgergli cori irripetibili e gravemente offensivi, mostrando zero sensibilità nei confronti di un campione assoluto del nostro calcio che meriterebbe il Mondiale solo per pareggiare la sfortuna che si è accanita su questo ragazzo.

    STRISCIONI PER DE SANTIS - Ma l'apice della vergogna si è toccato probabilmente ancora una volta nella Capitale e ancora una volta allo stadio Olimpico, teatro della gara tra Roma e Juventus. Doveva e poteva essere (e per buoni tratti della gara lo è stato) uno slogan fantastico sulle eccellenze della Serie A, salvo trasformarsi, grazie allo straordinario contributo della Curva Sud, in un'altra pagina ignominiosa. I soliti beceri canti contro i napoletani e soprattutto le manifestazioni di vicinanza a Daniele De Santis, alias Gastone, l'uomo accusato di aver provato ad uccidere a colpi d'arma da fuoco Ciro Esposito, lo stesso personaggio che nel 2004 fu tra i protagonisti degli eventi che fecero da contorno al derby Roma-Lazio, interrotto col pretesto della falsa notizia della morte di un bambino fuori dallo stadio. Come suggello a questo campionario di nefandezze, le maglie pro Speziale, l'assassino dell'ispettore di Polizia Filippo Raciti a Catania nel 2007, che purtroppo hanno spopolato anche all'estero, arrivando fino alla civilissima Germania.

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