Il Balotelli maturo: 'Non rifarei l'errore di gettare a terra la maglia dell'Inter' VIDEO
A Coverciano, è il gran giorno di Mario Balotelli, protagonista in conferenza stampa.
Dopo il match con il Brasile e il suo grandissimo gol, per SuperMario si sono sprecati gli elogi: "Non sono nè tra i più forti, nè tra i più scarsi del mondo: io sono io. Quello di sempre. Anche se non giocavo con continuità. E' stato bello segnare alla Germania e al Brasile, ma per me ogni gol è uguale all'altro. Magari con la Germania l'ho sentito di più perché era una semifinale europea".
Balotelli parla della sua famiglia e di come i parenti hanno vissuto la serata col Brasile: "Mio papà mi ha detto che ho sbagliato tanto, però sono riuscito a fare un bel gol. Mia mamma si è divertita. Se è vero che sono cambiato? Non sono cambiato: sono maturato, sto crescendo, ora non ho più 17 anni, con l'esperienza cresci. Non sono mai stato un montato, so quello che posso fare, so qual è la mia potenza. I paragoni li lascio a voi".
Sul ruolo del ct Cesare Prandelli: "Ho sempre avuto vicina gente che mi vuole bene, il mister conosce famiglia e amici... Sono simpatico a molti, ma non a tutti. Dopo l'Europeo la mia popolarità è aumentata, l'ho notato. Grazie all'Italia mi vogliono bene anche i tifosi di altri squadre. La Nazionale è una cosa speciale, non so come spiegarlo, è più di tutto".
Finora, dal suo ritorno in Italia in poi, Balotelli ha sempre segnato, a parte il derby: "Quella sera ero emozionato perché era bello giocare quella partita con l'Inter, ma non ero assolutamente nervoso".
Sull'eventuale ritorno del numero 10 della Roma in Nazionale: "Magari! E' un fenomeno, i grandi campioni sono sempre ben accetti".
Sul razzismo negli stadi: "Mi fa rabbia, mi spiace perché si finisce col parlare sempre di questo e la situazione non migliora. Finalmente col Brasile si è parlato della partita. Sono d'accordo con Boateng: se non combattiamo tutti insieme, perdiamo".
Sul gemello del gol El Shaarawy: "Siamo amici, stiamo quasi sempre insieme, sono contento di averlo incontrato nella vita. Cercherò di aiutarlo in tutto quello che gli servirà".
Sull'errore che non rifarebbe: "Non rifarei il gesto di lanciare la maglia in Inter-Barcellona. Tutto il resto sì. Faccio una vita normale da ragazzo. Non vado troppo veloce in macchina".
Il rimpianto? "La finale con la Spagna, la notte prima non dormivo, volevo che arrivasse già il domani. Perderla poi 4-0 non è stato facile".
Infine, sulla situazione politica italiana: "La politica non la seguo, in Italia c'è un po' di casino, questo l'ho capito anch'io. Spero che trovino un accordo anche se non so bene di che cosa sto parlando... La crisi? Purtroppo dalla mia posizione non posso farci niente".