Balotelli, l'incredibile autodistruzione di un talento che non cresce mai
Se persino Cesare Prandelli ha sentito l'irrefrenabile impulso di dettargli un ultimatum, vuol dire che con Mario Balotelli la misura è colma. "Ha due mesi di tempo per non bruciarsi. Deve rendersi conto che così si fa solo del male".
Parole sante, quelle del ct, il quale sarebbe stato pronto a portare l'ex interista a Kiev se non fosse venuta fuori l'ultima bravata: il lancio di una freccetta dalla finestra contro un ragazzo delle giovanili del City. La genialata si accompagna alla quasi rissa in un ristorante di Manchester. E prima c'erano stati: il colpo di kung fu a Popov, giocatore della Dinamo Kiev, costato a Balotelli l'espulsione e al City l'eliminazione dall'Europa League; la lite in allenamento con Jerome Boateng; l'ingresso in automobile nel parcheggio del carcere femminile di Brescia; l'incidente stradale causato a Manchester; gli spari con una pistola giocattolo nel centro di Milano; la maglia dell'Inter gettata per terra a San Siro dopo il 3-1 al Barcellona in Champions League; la maglia del Milan indiossata davanti alle telecamere di Striscia la Notizia.